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Auto, moto e bici in sharing. Ecco i numeri del boom in Italia

Hanno superato il milione gli utenti del carsharing in Italia e il bikesharing è il primo in Europa per estensione. La mobilità condivisa è in costante crescita: sono oltre 18 milioni gli italiani (28% della popolazione) che possono usufruire di questo tipo di servizio. Quelli che hanno avuto maggiore diffusione nell’ultimo anno sono il bikesharing, il carsharing e il carpooling. Questo successo è confermato dai numeri che sono aumentati notevolmente negli ultimi anni, arrivando a circa 40mila biciclette disponibili in 265 Comuni, circa 8mila auto per oltre un milione di utenti e 2 milioni e mezzo di utilizzatori del carpooling extraurbano.

Continua, inoltre, a salire il numero dei veicoli a emissioni zero: è elettrico il 27% degli scooter e delle auto condivise che circolano nelle nostre città. Nel triennio 2015-2017 i servizi di trasporto condiviso sono aumentati del 50%. Dal punto di vista territoriale, infine, le regioni del Sud hanno fatto registrare una maggiore crescita (57%), mentre Milano si conferma la prima città per sharing mobility.

Sono questi alcuni dei dati contenuti nel Secondo Rapporto Nazionale sulla sharing mobility, presentato oggi a Roma alla seconda Conferenza Nazionale sulla mobilità condivisa, organizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dal ministero dell’Ambiente, in collaborazione con Deloitte e Ferrovie dello Stato.

“La mobilità condivisa – sostiene il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – è uno dei comparti trainanti di quella rivoluzione della sostenibilità dei trasporti urbani che è essenziale per assicurare standard di qualità dell’ambiente e della vita nelle città. I trasporti, infatti, incidono in maniera significativa sull’inquinamento atmosferico che segna ancora ripetuti superamenti delle soglie imposte dalle norme nazionali e internazionali. Il ministero, in questi anni, ha finanziato 573 progetti per 625 milioni di euro a favore di 169 comuni in materia di mobilità sostenibile e nell’ultimo anno ha promosso e finanziato 80 progetti per gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola”.

Secondo Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, “la mobilità passeggeri è soprattutto un fenomeno urbano e gran parte degli spostamenti avviene in città. Questo significa che gli impatti negativi si riscontrano in città dove vi è il maggior numero di persone esposte. Ma è proprio nelle città che vi sono le migliori opportunità per superare il vecchio modello di mobilità individuale a favore di quello basato sui mezzi pubblici e dei servizi condivisi. Perchè ciò accada occorre che mobilità condivisa conquisti sempre più spazio sottraendolo all’uso dell’auto privata”.

Ed è proprio questa la direzione verso la quale il nostro Paese si sta muovendo. Sono soprattutto le giovani generazioni che preferiscono la sharing alla proprietà dei mezzi. Secondo uno studio di Deloitte, il tasso di motorizzazione degli italiani tra i 18 e i 45 anni è passato dal 53% del 2005 al 37% del 2016 e a ciò ha contribuito anche la diffusione del carsharing e del carpooling. Questi servizi, insieme a un trasporto pubblico sempre più efficiente, potranno, nei prossimi anni, ridurre drasticamente l’uso delle auto private e le emissioni inquinanti.

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