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Perché la mobilità elettrica non può rimanere un sogno. Il forum della Fia a Roma

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Dai quasi 300 all’ora della Formula E al traffico di Roma, il passo è breve. Basta avere le idee chiare su come traghettare una civiltà basata sul motore a scoppio a una fondata sull’elettrico. C’era molto ottimismo oggi a Museo delle Tradizioni popolari dell’Eur, dove si è tenuto il Fia smart cities forum, organizzato dalla Federazione internazionale dell’automobilismo, alla vigilia dell’E-prix di domani, il gran premio della Formula 1 elettrica, che si correrà proprio tra le strade dell’Eur.

Senso della rassegna, alla quale hanno partecipato esponenti nazionali e internazionali del mondo automobilistico, individuare la strada più agile per accelerare il cambiamento di pelle nella mobilità. Perché se si riesce a far correre bolidi alimentati con la sola energia pulita, perché il normale cittadino o padre di famiglia non può fare altrettanto semplicemente per recarsi al lavoro?

Le prospettive sono tutto sommato buone. Alberto Piglia, capo della divisione e-mobility di Enel, ha spiegato come la mobilità elettrica sia un processo fondamentalmente ineludibile. “Oggi pensiamo che possa essere complicato completare questa transizione. Ma la verità è che le auto elettriche arriveranno in massa. E coinvolgeranno la nostra vita quotidiana, anzi questo sta già accadendo”.

Oggi “in Italia circolano 9 mila veicoli elettrici, ma l’offerta sta aumentando tanto che si ipotizzano 115 mila mezzi nel 2020 e un milione e mezzo nel 2030. Enel, non a caso, ha previsto 300 milioni di investimenti per questo tipo di infrastrutture”, ha aggiunto il manager, ricordando come il gruppo elettrico abbia deciso di dotare l’Italia, da qui al 2022, di ben 14mila colonnine per la ricarica delle batterie delle auto elettriche.

Certo, Piglia non ha nascosto come il contesto naturale per un vero sviluppo della mobilità elettrica siano le cosiddette smart cities, le città intelligenti, per le quali la stessa Enel ha costituito la divisione affidata a Piglia, Enel X. “Quello che dobbiamo immaginare sono città in grado di proteggere l’individuo, di migliorarne la qualità della vita, in grado di accompagnare al meglio questo grande processo di cambiamento”, ha aggiunto il manager.

La smart citiy è stata il nocciolo di un altro intervento atteso, quello del sindaco di Roma, Virginia Raggi, preceduta dall’assessore alla mobilità, Linda Meleo. “Partiamo da una previsione. Entro il 2050 il grosso della popolazione vivrà dentro le città. E questo impone la stesura di politiche preventive, lungimiranti. Abbiamo questa Terra, questa città e ogni giorno consumiamo qualcosa. Se consumiamo qualcosa ogni giorno allora consumiamo noi stessi, per questo penso che occorra cambiare radicalmente sistema di vita, partendo dalla nostra città. E la mobilità elettrica è sicuramente una delle chiavi di volta di questo processo”.

Raggi non ha nascosto le difficoltà croniche della Capitale. “Roma è una città difficile, complessa, lo sappiamo. Una metropoli che ha costretto gli stessi cittadini a prendere l’auto privata, perché il trasporto pubblico spesso non arriva in tutte le periferie. Ma noi è proprio questo che vogliamo cambiare, un approccio alla mobilità. Proprio in questi giorni è in discussione in giunta una delibera per l’installazione di 700 nuove colonnine di ricarica”.

Una misura apprezzata dal presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, che ha puntato il dito contro un parco macchine, quello italiano, non più sostenibile ne tanto meno accettabile. “Bene le 700 colonnine annunciate dal sindaco, però si deve fare qualcosa in più perché ad oggi la realtà dice che l’Italia ha il parco macchine più obsoleto d’Europa. Il grosso delle auto è euro 1, una tipologia inquinante, dannosa e anche poco sicura. Dobbiamo assolutamente eliminare queste auto dalla circolazione”. Come? “Invogliando gli automobilisti con degli incentivi sui motori euro 6. Oggi più che mai dobbiamo ragionare in modo concreto con i nostri cittadini, dargli un motivo per migliorare la loro e la nostra vita”.

Jean Todt, presidente della Fia ed ex dg della Ferrari, ha fatto un appunto sulla sicurezza delle città. “Ogni anno 1,3 milioni di persone muoiono nelle città a causa di incidenti. Ci servono città più sicure, non solo nei trasporti, ma nel vivere quotidiano. L’appuntamento di domani non è solo una gara, ma anche un’occasione di riflessione proprio su questo”.

Visitando i padiglioni della corsa, il leader del M5S Luigi Di Maio ha espresso un desiderio. “A me piacerebbe vedere un giovane di 18 anni che sogna che un’auto elettrica sia la sua prima auto. Organizzare la gara delle Formula 1 elettriche a Roma è stata una sfida nella sfida, grazie alla sindaca Raggi e alla macchina comunale si è riusciti a portare qui un simbolo del futuro he non è solo una gara ma un modello di mobilità elettrica”.  Ma il campionato dei bolidi a zero emissioni non è solo una gara motoristica, ma un laboratorio per “lo sviluppo di tecnologie che serviranno ad esempio anche nelle nostre case, per lo store energia elettrica. Questo sarà un grande laboratorio che non poteva che essere ospitato a Roma per far vedere al mondo che siamo capaci di fare delle grandi cose”.

 

 

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