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Gran Premio di Formula E, e non solo. I consigli di Legambiente per cambiare le città con la mobilità elettrica

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Siamo alla vigilia della settima manche del Gran Premio di Formula E, che si svolgerà a Roma sabato 14 aprile, e dove si registra il tutto esaurito quanto a presenze di pubblico e di politici. La sindaca di Roma Capitale Virginia Raggi è convinta che “la Capitale sarà la vetrina non solo di un importante appuntamento internazionale, ma di una nuova visione del futuro, con al centro ambiente ed ecomobilità”.

E proprio oggi Legambiente ha organizzato una giornata sulla mobilità elettrica presentando il volume “Green mobility – come cambiare la città e la vita” ed un sondaggio dell’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile condotto da Lorien Consulting. Ne emerge che gli italiani sono divisi sui provvedimenti da attuare per limitare il problema dell’inquinamento: il 46% è preoccupato al punto da chiedere maggiori limitazioni alla vendita e alla circolazione di mezzi inquinanti; il 48% considera inutili o dannose ulteriori limitazioni. Per il 20% degli italiani le questioni ambientali hanno influito sulla propria scelta di voto, tanto che il 60% dichiara di conoscere le proposte in tema di ambiente dei partiti per cui ha votato. Nel frattempo aumenta l’uso della sharing mobility, ma ancora prevalgono i mezzi privati e l’uso dell’auto personale; di conseguenza cala sensibilmente (-8%) l’uso quotidiano dei mezzi pubblici.

“In un Paese con 38 milioni di auto private e 6 mila auto in car sharing, la notizia è la crescita della sharing mobility – dichiara Andrea Poggio di Legambiente, curatore di Green Mobility – “Qualsiasi ulteriore riduzione dell’inquinamento obbliga a un salto tecnologico e a cambiamenti importanti negli stili di mobilità: una quota crescente di veicoli a emissioni zero, veicoli elettrici o a idrogeno, generati da fonti rinnovabili. Anche l’Europa dovrebbe introdurre quote obbligatorie di mercato di veicoli elettrici, come fanno la Cina, la California e altri dieci stati degli Usa”.

Le riflessioni contenute nel volume sono dedicate in gran parte alle grandi città. “Se l’automobile ha dato forma alla città del ‘900 – ha sintetizzato Carlo Ratti del Mit di Boston – i nuovi sistemo di mobilità del XXI secolo potrebbero ridefinire l’uso dello spazio urbano.”

La sfida che abbiamo di fronte è di dare risposta all’inquinamento delle città e all’emergenza climatica del pianeta. L’urgenza del cambiamento è supportata da diversi dati, oltre a quelli sulle emissioni inquinanti e climalteranti. Innanzitutto quelli sulle morti premature stimate dalla European Environment Agency, il cui rapporto del 2016 parla di 467 mila morti premature all’anno in Europa dovute all’inquinamento atmosferico. A questo proposito, le Nazioni Unite, con il programma Habitat, hanno coniato il concetto di “Prosperous City”, riferendosi a quelle città che investono su sviluppo sostenibile, produttività economica, equità, inclusione sociale e qualità della vita.

“In occasione del Gran Premio di Formula E – ricorda Edoardo Zanchini di Legambiente – nonostante i tanti proclami, vedremo la città ad emissioni zero solo per un giorno e nel solo quartiere dell’Eur. Non è stato fatto niente per recuperare i ritardi per l’installazione delle centraline di ricarica per le auto elettriche”.

La Capitale ha poco più di 300 punti di ricarica pubblici: 158 per le automobili e 175 per le moto. (Tanto per avere un’idea Firenze ne ha 74 per le auto e 466 per le moto). L’Italia, nel complesso, dispone di appena 4 mila punti di ricarica, quanto la sola città di Amsterdam. A Roma circolano 13 mila auto ibride (molte sono taxi) che rappresentano soltanto lo 0,75% delle auto circolanti. In Olanda nel solo 2017 sono state vendute 8 mila nuove auto elettriche; in tutta Europa sono 500 mila e appena 3 milioni nel mondo.

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