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Il caleidoscopico mondo della plastica sotto la lente del Censis

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Gli imballaggi, la conservazione degli alimenti, gli articoli per la casa, l’high tech e l’informatica, la sanità, la moda: per oltre il 96% degli italiani la plastica è fondamentale in almeno un ambito tra quelli elencati e la quota sale oltre il 98% tra i Millenials; solo poco più del 3% non la considera fondamentale. Sono queste alcune indicazioni scaturite da un’indagine effettuata dal Censis, su un campione di mille cittadini, (“La sfida della plastica: una gestione intelligente per un materiale intelligente. Il valore sociale della plastica nell’economia circolare”), presentata il primo giorno della Milano Design Week, in una tavola rotonda con il presidente di Corepla Antonello Ciotti, il sociologo Francesco Morace, lo scrittore e chimico Marco Malvaldi, il designer Mario Luca Giusti, Giangiacomo Pierini di Coca Cola Italia e Massimiliano Valeri direttore generale del Censis.

“Simbolo del mondo moderno, la plastica è il materiale che ha permesso la democratizzazione dei consumi – ha detto Antonello Ciotti – Negli Anni ’60 poco meno di 6 famiglie su 10 possedevano un televisore, circa 3 su 10 una lavatrice e una su 10 una lavastoviglie. Negli anni ’90 la quasi totalità delle famiglie italiane possedeva una lavatrice e un televisore e quasi tutte una lavastoviglie. Nel nuovo millennio si è imposta una temperanza nei consumi e di fare più con meno, complice una maggiore tutela dell’ambiente e il riciclo. Oggi l’ecodesign deve farsi carico delle possibili trasformazioni che gli imballaggi in plastica raccolti in maniera differenziata e avviati a riciclo possono esprimere. Per una nuova economia sostenibile la riciclabilità dei materiali deve diventare una variabile centrale nella progettazione delle imprese per permettere un riciclo di qualità”.

Nel dettaglio, oltre il 46% degli italiani giudica l’uso della plastica insostituibile e indispensabile per il trattamento, lo stoccaggio, il trasporto, la protezione e la conservazione dei prodotti; oltre il 40% la considera fondamentale nella conservazione degli alimenti; il 34% negli articoli per la casa (sale al 44% tra le casalinghe). Il 29% dei nostri concittadini indica l’high tech come l’ambito in cui la plastica è fondamentale, rendendo i dispositivi tecnologici più leggeri, con un design più attraente e a basso impatto energetico. Il 27% indica il settore sanitario come abito di utilizzo della plastica per garantire livelli di eccellenza.

“Come azienda abbiamo introdotto le bottiglie in Pet nei primi anni ’80 scegliendo da subito un materiale riciclabile al 100% – ha ricordato Giangiacomo Pierini – Negli anni successivi abbiamo investito in tecnologia con bottiglie più leggere evitandone sprechi e introducendo Pet di origine vegetale e riciclato. Infine, insieme al Consorzio, abbiamo attivato progetti di formazione sull’importanza del riciclo”.

Dalla ricerca emergono, inoltre, alcuni aggettivi riferiti alla plastica che ci fanno capire meglio l’atteggiamento degli italiani nei confronti di questo materiale nella vita di tutti i giorni. “Utile” è quello più ricorrente nell’immaginario collettivo e l'”utilità” come contributo positivo alla qualità della vita e al benessere delle persone. A seguire “versatile” perché “si individuano le capacità di questo materiale di aderire ad una moltiplicità di esigenze e funzioni. E infine “riciclabile”, aggettivo strategico sia rispetto al nuovo contesto di valori della sostenibilità, che rispetto al valore della plastica nel mondo di oggi.

“La plastica è un materiale quasi magico – ha sottolineato Mario Luca Giusti – perché può essere adattato con maggiore facilità sia nelle forme che nei colori rispetto ad altri materiali più statici. quando creo mi piace giocare con una vasta tavolozza di tonalità grazie a quella luminosità e trasparenza che riusciamo a dare alla nostra plastica e che per questo motivo chiamiamo “cristallo sintetico”. Il risultato è un mondo caleidoscopico di oggetti realizzati in un materiale moderno, ma al tempo stesso dalle forme classiche”.

Sono soprattutto i Millenials a sottolineare l’importanza dell’uso di questo materiale, così come è particolarmente avvertito la pratica dell’abbandono della plastica nell’ambiente e nel mare, comportamento negativo che, oltre a degradare l’ambiente, non permette il corretto riciclo e il riutilizzo. A questo proposito va ricordato che oltre il 96% degli intervistati sa che gli imballaggi in plastica possono essere riciclati per dare vita a nuovi materiali; le donne hanno maggiore consapevolezza del problema (75%), così come i laureati (78%) e i residenti nelle Regioni del NordEst (81%). Più della metà ritiene che il riciclo sia importante per la riduzione del volume dei rifiuti e del numero delle discariche; oltre il 47% per il risparmio energetico e il 46% per la produzione di nuove materie prime.

In una settimana in cui il Parlamento Europeo sta approvando il Pacchetto sull’Economia Circolare con le nuove direttive sui rifiuti e sugli imballaggi, anche i numeri di Corepla, il Consorzio per il riciclo degli imballaggi in plastica, sta aumentando considerevolmente i propri numeri sia in termini di riciclo che di corrispettivi riconosciuti ai Comuni che effettuano la raccolta differenziata. Nel 2017 la raccolta differenziata della plastica è aumentata dell’11% rispetto al 2016: quasi 18 chili raccolti per abitante rispetto ai 15,8 dell’anno precedente, oltre 1 milione di tonnellate. A fronte della raccolta della plastica, Corepla ha riconosciuto ai Comuni 310 milioni di euro nel solo 2017. Le Regioni più virtuose sono stata la Sardegna e la Valle d’Aosta.

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