Le elezioni ci saranno, se a settembre o dicembre ancora non si sa, ma la campagna elettorale si potrebbe dire riniziata, se fosse mai finita. Lo dimostrano le presenze televisive di Di Maio e Salvini, che già ieri hanno invaso le reti pubbliche e private, mentre dall’altra parte l’opposizione cerca di organizzarsi per uscire dalla stretta soffocante di Movimento 5 Stelle e Lega. A “combattere” in prima linea, come dimostra il suo profilo Twitter, Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico uscente, neo iscritto al Pd e utente più che attivo sulla piattaforma cinguettante: “Da ieri sera (domenica 27 maggio, ndr) fino alle prossime elezioni conterà una sola cosa: chi vuole che l’Italia rimanga un grande Paese europeo e chi la vuole riportare indietro di 70 anni. Nessun’altra differenza avrà senso finché non scioglieremo questo nodo. Vediamo che Paese siamo. Uniti si vince”, scriveva Calenda all’indomani della rinuncia di Giuseppe Conte a formare un governo gialloverde e dopo il discorso del Capo dello Stato, con cui si è aperta di fatto una crisi istituzionale senza precedenti.
È ora di mettersi a lavoro, spiega allora Calenda (che dopo aver lanciato la proposta sui Social network ha partecipato a un dibattito su La7 assieme a Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Salvini), per creare “un Fronte Repubblicano contro lo sfascio alle prossime elezioni”, e per farlo è necessaria la partecipazione di tutti, che attraverso comitati cittadini “organizzino incontri per spiegare cosa vuol dire per l’Italia uscire dall’Europa e piegare le nostre istituzioni al volere di Lega e M5S”. Ritornare a parlare con gli elettori, quindi, come il ministro uscente già fa su Twitter, rispondendo anche a chi lo accusa di voler formare un nuovo partito, dopo essersi appena iscritto al Pd: “Veramente non voglio fondare alcun partito – scrive Calenda – vorrei che il Pd si facesse promotore di un fronte repubblicano aperto a chi non vuole uscire dall’UE. Berlusconi farà l’alleanza con Salvini”.
Un Pd a leadership Calenda? Non è dato saperlo, ma sicuramente l’ex ministro dello sviluppo economico si candiderà alle prossime elezioni (“Puoi scommetterci”, ha risposto su Twitter a un utente che gli chiedeva: “Per favore, a questo giro si candidi”). Un Fronte Repubblicano, allora, che unisca tutte le forze europeiste, tenuto assieme, forse, da un leader come Paolo Gentiloni (qui l’articolo di Andrea Picardi sulla sua possibile discesa in campo) e dall’altra l’attivismo di un neo iscritto al Pd che, ancora una volta su Twitter, pare voler cambiare registro: “Ora basta parlare di loro. Dobbiamo organizzarci noi. Il tempo è poco. Intanto tutti in piazza venerdì”.