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Lo stallo dei dazi tra Usa e Cina e il monito del G7 finanziario

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Le frizioni internazionali intorno ai dazi statunitensi lasciano poco spazio alle incomprensioni. Dalla Cina oggi si alza chiaro il monito agli Usa di Donald Trump: se questi aumenteranno le sanzioni, le trattative di Pechino con Washington non avranno effetto. Una dichiarazione arrivata circa un’ora dopo che il segretario al Commercio degli Stati Uniti Wilbur Ross e il vice premier cinese Liu He si erano incontrati per cercare di trovare modi per ridurre il deficit commerciale dei due Paesi.

Trattative che procedevano positivamente, tanto che dall’agenzia di stampa cinese Xinhua arrivavano dichiarazioni del governo cinese secondo cui le due parti avevano fatto “progressi positivi e concreti” e avevano avuto “buona comunicazione” in settori come l’agricoltura e l’energia.

Nonostante questo, sempre Xinhua ha precisato che gli accordi “non avranno effetto” se gli Stati Uniti imporranno tariffe minacciose sulle importazioni cinesi. Martedì scorso, infatti, Washington aveva annunciato a sorpresa l’imposizione di nuovi dazi doganali per 50 miliardi di dollari di importazioni cinesi, nonostante in precedenza avesse accettato di sospendere le tariffe.

Dall’Ue, la contrarietà per le mosse di Trump trova riscontro nelle parole dure del ministro delle finanze tedesco Olaf Scholz che ha assicurato come la reazione dell’Unione “sarà forte”. Non da meno il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker che ha messo in chiaro che l’Ue “non è schiava della politica interna statunitense”. Per finire con Bruno Le Maire, a capo delle finanze francesi: “Non vogliamo una guerra commerciale, la palla è agli americani”.

Nel frattempo, il G7 finanziario si è concluso e un sentimento di protesta unanime ha raggiunto il segretario del tesoro americano Steven Mnuchin presente alla tre giorni in Canada. Anche i principali alleati statunitensi auspicano, infatti, in occasione della prossima riunione dei capi di Stato in Quebec, una revisione della decisione di Donal Trump di imporre dazi su acciaio e alluminio. “I ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali – ha riferito il ministro delle finanze canadese Bill Morenau – hanno chiesto al segretario al tesoro americano Steven Mnuchin di riferire la loro unanime preoccupazione e la loro contrarietà”.

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