Sembra non avere fine la vicenda legale che riguarda la nascita del Gabibbo, il famoso pupazzo rosso, icona del programma Striscia la Notizia. Dopo 16 anni e sei gradi di giudizio, la Corte di Cassazione ha deciso il 6 giugno di rinviare alla Corte d’appello di Milano il nuovo esame in merito alla controversia tra Ralph Carey, autore di un pupazzo molti simile chiamato “Big Red”, simbolo della squadra di basket della Western Kentucky University, e Antonio Ricci della R.T.I. S.p.a.
Tutto è cominciato una decina di anni fa con la domanda di accertamento per plagio presentata da Carey. Lui sostiene che il Gabibbo è una rielaborazione creativa non autorizzata del suo pupazzo Big Red, cosa che sembra essere stata anche ammessa – secondo lui – dallo stesso Ricci in un’intervista pubblicata da Novella 2000 nel 1991. Gabibbo sarebbe secondo quest’intervista il “Barney d’Italia […] ispirato in una mascotte per una squadra di basket nel Kentucky”. Ora però il direttore di Novella 2000 sarà chiamato a testimoniare.
Secondo Alberto Gambino, giurista che difende Carey, in questa fase i giudici dovranno valutare se si può verificare un’ipotesi di plagio più complessa, di carattere evolutiva, “che si traduce nella rielaborazione creativa di un’opera protetta dal diritto d’autore”.
Sul sito dell’emittente televisivo Espn la vicenda è stata letta in una maniera diversa: “La più alta corte d’Italia si è pronunciata a favore di Carey, dicendo che non importava se non fossero esattamente uguali. […] La Corte di Cassazione ha affermato che il plagio può anche essere evolutivo”.
“Se c’è un’evoluzione – ha dichiarato lo stesso Gabibbo in un comunicato stampa diffuso da Mediaset – io sono l’evoluzione del Gerrotorace (gen. Gerrothorax), un anfibio estinto appartenente ai temnospondili, che visse nell’ultima parte del Triassico superiore (210-205 milioni di anni fa)”.
Nel comunicato l’azienda sostiene che nell’intervista “ironica e paradossale” rilasciata da Ricci si sosteneva anche che il Gabibbo è “figlio illegittimo dell’omino Michelin e di una ballerina del “Muppets Show”.
(Foto: Creative Commons)