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Cosa si muove dietro il primo vertice libico-europeo per petrolio e gas

Un anno fa in pochi avrebbero scommesso che una minima stabilizzazione istituzionale e infrastrutturale fosse davvero a portata di mano in Libia. Oggi le premesse portano a credere che invece proprio una fase nuova sia più vicina di quanto non lo sia stata negli utimi sette anni. Lo dimostrano i fervidi preparativi per il primo vertice libico-europeo per il petrolio e il gas che si terrà in Austria tra 10 giorni.

Al centro della scena non solo il ripristino e il rinnovo dei giacimenti di petrolio e gas libici, ma le strategie nel medio-lungo periodo sulll’infrastruttura complessiva del paese, accanto al nodo sicurezza ed alle nuove opportunità commerciali e di investimento che ora si stanno aprendo, in particolare per i soggetti europei.

CHI A VIENNA?

L’opportunità unica di parlare vis a vis con i produttori libici. Ecco il biglietto da visita del meeting che sarà ospitato il 28 e il 29 giugno al Marriott di Vienna, con l’obiettivo dichiarato di entrare in contatto con i capi delle compagnie petrolifere e del gas. Sarà una vetrina strategica per mettere in rete il mondo delle professioni che gravitano attorno alle figure tecniche di settore che hanno interesse a stabilire contatti per potenziali affari in Libia.

Durante la due giorni del summit i partecipanti alla conferenza riceveranno una visione approfondita dell’attuale situazione economica della Libia ed esamineranno il significativo potenziale di petrolio e gas grazie a report tematici e valutazioni analitiche. Soprattutto i partecipanti avranno l’opportunità di discutere e di stabilire rapporti commerciali con i massimi dirigenti di petrolio e gas della Libia, anche in riunioni private one to one.

La conferenza è stata organizzata dalla Hot Engineering GmbH, società di consulenza per l’industria petrolifera e del gas su incarico della National Oil Corporation Libia (NOC). Fondata nel 1986 a Leoben, in Austria, la Hot è una delle principali realtà dedite alla consulenza con tre decenni di esperienza. “L’industria petrolifera e del gas libica sta facendo enormi sforzi per aumentare notevolmente la produzione di petrolio” ha osservato Diethard Kratzer (Ceo di Hot) nel presentare l’evento.

Miliardi di dollari vengono investiti per riparare e rinnovare le strutture obsolete. Ma dal 2017 le aziende europee hanno mutato strategia, con un progressivo incremento delle loro attività nei giacimenti petroliferi libici.

È la ragione per cui il vertice di Vienna offre non solo l’opportunità unica di toccare con mano dati e trend sulla situazione attuale della Libia, ma di stabilire un contatto personale con i leader dell’industria petrolifera e del gas. Un vantaggio che si concretizzerà soprattutto per quei soggetti che fino ad oggi non sono mai stati operativi nel paese.

SCENARI

Ricco il parterre dei relatori, come Mustafa Sanalla Chairman di NOC Libya, Rainer Seele CEO di OMV, Luis Polo di Libya Business Unit Repsol, Reda El Kabir General Manager di Schlumberger Libya.

È chiaro che le elezioni di fine anno saranno un crocevia significativo perché la Libia torni nuovamente ad essere un importante produttore di petrolio e gas, in virtù del fatto che detiene le maggiori riserve petrolifere in Africa. E all’esterno questo scenario è visto come una grande occasione per entrare in contatto con i capi delle compagnie petrolifere e del gas in loco.

Anche per l’Italia potrebbe essere una opportunità interessante, visto che Roma tra le altre cose ha ancora sul tavolo il caso dei crediti certificati maturati da alcune imprese italiane in Libia che dopo la caduta del regime dovettero lasciare il paese.

twitter@FDepalo

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