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I vescovi italiani chiamano Bruxelles e insistono su Salvini. Le parole di Bassetti

Sebbene la priorità resta la salvaguardia della vita umana, l’Italia non può essere lasciata da sola nello svolgere questo importante e complesso compito. L’Unione europea ha l’obbligo di assumersi le proprie responsabilità davanti al fenomeno dell’immigrazione.

Con queste parole il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha lanciato oggi un chiaro appello alla leadership europea in mezzo al dibattito aperto con la vicenda della nave Aquarius, respinta dai porti italiani dal ministro degli Interni, Matteo Salvini.

In un messaggio diffuso oggi, Bassetti ha ribadito che vanno tutelati e difesi i diritti e la dignità di migranti, lavoratori e i membri più vulnerabili della società, sia nelle officine, sia nei mari e deserti. Il cardinale ha ricordato che l’Italia è sempre stata in prima fila nello svolgimento di questo compito: “Davanti all’emergenza ha saputo scrivere pagine generose e solidali. Non può essere lasciata sola ad affrontare eventi così complessi e drammatici. Proprio perché crediamo nell’Europa, non ci stanchiamo di alzare la voce perché questa sfida sia assunta con responsabilità da tutti”.

Bassetti ha ricordato le parole pronunciate ieri da Papa Francesco: “La santità non riguarda solo lo spirito, ma anche i piedi, per andare verso i fratelli, e le mani, per condividere con loro. Le Beatitudini evangeliche insegnino a noi e al nostro mondo a non diffidare o lasciare in balìa delle onde chi lascia la sua terra affamato di pane e di giustizia; ci portino a non vivere del superfluo, a spenderci per la promozione di tutti, a chinarci con compassione sui più deboli”.

Il presidente della Cei riconosce la complessità del fenomeno migratorio e sostiene che “risposte prefabbricate e soluzioni semplicistiche hanno l’effetto di renderlo, inutilmente, ancora più incandescente. Crediamo nel diritto di ogni persona a non dover essere costretta ad abbandonare la propria terra e in tale prospettiva come Chiesa lavoriamo in spirito di giustizia, solidarietà e condivisione”.

Ha aggiunto, facendo esplicito riferimento all’Europa, che “la società plurale verso la quale siamo incamminati ci impegni a far la nostra parte sul versante educativo e culturale, aiutando a superare paure, pregiudizi e diffidenze. Assicuro che le comunità cristiane, forti della loro ‘origine mediterranea’, non mancheranno di offrire, accanto all’accoglienza, un contributo di pensiero in ordine all’elaborazione di una prospettiva di una pacifica convivenza nel Mediterraneo”.



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