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Brexit, così il Regno Unito teme lo scenario “nessun accordo”

nessun accordo Mark J. Carney, Governor of the Bank of England

Il governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, ha lanciato la sua personalissima bomba contro l’ipotesi, sempre più plausibile nei piani del governo, di un no deal per il divorzio con l’Ue. Carney ha appena dichiarato che lasciare l’Unione europea con un “nessun accordo” potrebbe essere un disastro tanto grande quanto fu lo schianto finanziario del 2008.

In una riunione di gabinetto sui preparativi della Brexit, il governatore s’è rivolto direttamente al primo ministro ammonendolo sul rischio di lasciare in condizioni davvero terribili il Regno Unito. Il Guardian ha rivelato che Mr. Carney ha sottolineato anzitutto il rischio di vedere precipitare il valore degli immobili del 25/30 % in tre anni se il Paese dovesse abbandonare l’Unione con un “nessun accordo“. Ma nel quadro catastrofico presentato da Carney c’è anche il blocco commerciale, lo stallo dei collegamenti di trasporto e la disoccupazione che potrebbe raddoppiare.

Il governo, d’altro canto, ha replicato sottolineando che lo scenario descritto da Carney non è vicino alla realtà né è qualcosa in procinto di verificarsi, ma solo la personale idea di scenario terribile del governatore. Ma nel mirino delle critiche c’è un po’ di tutto, dai passaporti alle patenti che potrebbero scadere prima e non essere validi per il resto dell’Unione. L’ultima ondata di notizie “tecniche” è stata pubblicata dopo che la signora May ha messo i ministri in stato di allerta perché dovranno essere pronti all’attivazione dei piani “speciali” se l’accordo non sarà raggiunto entro la metà di novembre.

Il direttore generale della Cbi ha detto che nessun accordo sarebbe devastante per le aziende, “questi avvisi chiariscono che le imprese finirebbero per frantumarsi”.  Adam Marshall, direttore generale delle Camere di commercio britanniche, ha dichiarato: “le imprese hanno ancora bisogno di una maggiore precisione da parte del governo per poter pianificare in anticipo e con fiducia”. Mike Cherry, presidente della Federazione delle piccole imprese, ha fatto da controcanto: “ad ogni rilascio delle note tecniche del governo, otteniamo un quadro più chiaro di quanto sia pericolosa e dannosa un’improvvisa Brexit senza accordi per le nostre piccole imprese”.

Il segretario dell’Ox Brexit, Sir Keir Starmer, è quello che ha alzato di più la voce, “mancano meno di 200 giorni alla partenza dall’Unione europea e il governo non ha ancora un piano credibile per la Brexit. Il governo dovrebbe avere in programma di negoziare un buon affare per la Gran Bretagna, senza pianificare un fallimento o incolpare le imprese per il caos del governo”.

Ma vediamo nel dettaglio qual è lo scenario drammatico che i critici del nessun accordo hanno disegnato in vista che l’eventualità si faccia realtà. La Gran Bretagna dipenderà dagli Stati Uniti per la sorveglianza e il rilevamento di dati su asteroidi, satelliti o altri detriti che cadono a terra dopo una Brexit senza accordo, è questo uno dei primi punti che viene sottolineato. Nessun accordo, fanno notare, impedirà il Regno Unito a prendere parte al programma europeo di sorveglianza e localizzazione dello spazio.

Le case automobilistiche britanniche, poi, dovranno affrontare nuovi ostacoli nella vendita dei loro veicoli in Europa e dovranno ottenere nuovi certificati perché i loro modelli non sarebbero più automaticamente riconosciuti. Quanto alle patenti di guida del Regno Unito, non solo potrebbero non essere più valide per guidare nell’Unione Europea, ma gli automobilisti potrebbero aver bisogno di permessi internazionali (Idp) se l’Ue non accetta di riconoscere le licenze del Regno Unito, secondo le nuove indicazioni.

I passaporti blu saranno rilasciati per la prima volta a decorrere dalla fine del 2019, ma le note tecniche avvertono che alcuni cittadini del Regno Unito potrebbero essere bloccati dall’entrare nei paesi dell’Ue nonostante abbiano un passaporto valido. Gli aerei britannici e i treni Eurostar rischierebbero, inoltre, di essere respinti al confine con la Francia, e ad avvertire il Paese è stata proprio la Francia. A finire sotto la lente d’ingrandimento c’è anche il diritto di famiglia. I britannici che ottengono il divorzio da un cittadino dell’Ue o che saranno coinvolti in una disputa per la custodia dei figli potranno trovarsi bloccati in un limbo.

Insomma, l’ipotesi del “nessun accordo” tiene con il fiato sospeso sia i Brexiters più indomabili che quanti sognano che la Brexit non arrivi mai. E allora resterà da capire se i moniti terrorizzati del governatore della banca d’Inghilterra e il quadro catastrofico appena descritto dissuaderanno il governo dal no deal o saranno una spinta a portarlo a termine smontando una ad una le perplessità. Nel mezzo c’è la conferenza dei conservatori, e lì, forse, ne vedremo delle belle.

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