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Il voto su Orban non rompe il Ppe, ma… Parla Lorenzo Cesa

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Il Parlamento europeo ha detto sì all’apertura di una procedura contro l’Ungheria per la violazione delle norme sullo Stato di diritto nella gestione dell’immigrazione. Resta in mano ai leader europei la scelta di comminare o meno le sanzioni contro il presidente Viktor Orban. L’assemblea ha approvato con 448 voti a favore, 197 contrari e 48 astenuti la risoluzione di Judith Sargentini per avviare la procedura prevista dall’articolo 7 del Trattato in caso di violazione dei diritti fondamentali come democrazia, Stato di diritto e diritti umani.

Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc e capo delegazione al Parlamento europeo (Ppe), ha votato no e a Formiche.net spiega il perché: “Bisogna conoscere la realtà ungherese. In Ungheria hanno un forte partito neonazista. La politica di destra di Orban sugli immigrati è stata accolta e lo dimostra il suo risultato elettorale. Loro sostengono di essere stati lasciati da soli nella gestione di un fenomeno in crescita. Dice di essere stato costretto alla chiusura dei confini, quello è il risultato”.

Secondo Cesa, nel caso dell’Ungheria c’è stata anche una strumentalizzazione della vicenda: “Orban è stato portato in Parlamento quattro volte in un anno e mezzo […] Non possono esserci due pesi e due misure. Abbiamo situazioni complesse anche in Romania, Malta e la Repubblica slovacca e con nessuno è stato fatto quello che è successo con Orban”.

Ma l’europarlamentare non teme che ci saranno ripercussioni all’interno del Partito Popolare Europeo: “Ognuno ha votato secondo la propria coscienza. Non credo che le sanzioni europee contro Orban comporteranno qualche effetto […] Lui ha esagerato, è vero, e glielo abbiamo detto, ma si è impegnato anche a rimediare, a dare garanzie”.

La scia della decisione di oggi resterà durante la campagna elettorale per le europee del 2019: “I sovranisti certamente la sfrutteranno, ma non credo che Orban avrà interesse di abbandonare il Ppe. C’è chi ha votato a favore delle sanzioni, ma chi come me ha votato contro”.

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