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Ecco cosa dice il New York Times sulla nomina di Foa alla Rai

“Giornalista che diffonde teorie del complotto sorveglierà la tv di Stato italiana”. Con questo titolo il corrispondente in Italia del quotidiano The New York Times,  Jason Horowitz, ha pubblicato un lungo articolo sulla nomina del nuovo presidente della Rai, Marcello Foa.

Simpatizzante del presidente russo Vladimir Putin e ospite di Russia Today, l’incipit del testo è un riassunto del personaggio, definito dal quotidiano americano come il più influente del governo in termini mediatici: “I leader del governo populista italiano hanno esultato quando una commissione parlamentare ha approvato Foa come presidente dell’emittente radiotelevisiva italiana Rai, che ha milioni di spettatori, migliaia di dipendenti ed è, secondo Foa, la forza culturale più potente del Paese”.

Voce indipendente e libera da alleanze secondo i suoi sostenitori, per i critici invece Foa è un euroscettico di destra, che sostiene gli effetti dannosi dei vaccini e ha una tendenza a riscrivere teorie del complotto che avrebbero dovuto squalificarlo per la nomina alla Rai.

L’articolo sostiene che Foa ha diffuso sul suo blog la notizia di una mobilitazione militare americana mai avvenuta. “Nel 2017 – si legge sul Nyt – ha falsamente affermato che l’esercito statunitense si stava preparando a mobilitare 150mila riservisti, forse per una guerra contro Siria, Corea del Nord o Russia”.

“L’incarico di Foa ora ha sollevato allarmismi sullo stato dei media italiani, non troppo salutare – aggiunge Horowitz – e rappresenta una vittoria dei partiti populisti sui media dell’establishment”. La nomina di Foa, quindi, sarebbe un messaggio del governo sull’ambizione di rimodellare la percezione pubblica, dai social media alla tv mainstream, dove ancora la maggior parte degli italiani si informa.

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