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Salvini festeggia l’eccellenza Nocs. Ma mancano i soldi per le assunzioni

Ancora non si trovano i soldi per l’assunzione straordinaria di uomini e donne nelle forze dell’ordine. L’ha ammesso indirettamente il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, intervenendo alla celebrazione per i 40 anni del Nocs, il nucleo di assalto della Polizia di Stato, nel Centro polifunzionale romano di Spinaceto: “In queste ore sto lottando con le unghie e con i denti per mettere a bilancio uno sforzo che non era mai stato fatto da anni, alcune centinaia di milioni di euro per un piano straordinario di assunzioni”. Parlando ad Agorà su Rai3 ha precisato che si tratta di 380 milioni da recuperare all’interno del mezzo miliardo di risparmio previsto l’anno prossimo sul fronte dell’immigrazione, ma evidentemente i conti ancora non tornano nella maggioranza di governo.

I 40 anni del Nocs, istituito nel 1978 da Francesco Cossiga insieme con il Gis dei Carabinieri, hanno consentito ricordi e ringraziamenti “anche per quello che farete, più che per il passato” ha detto Salvini. Due date sono fondamentali nella storia del Nocs, ha spiegato il capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli: il 28 gennaio 1982, per il blitz a Padova che liberò il generale americano James Dozier (oggi 87enne, presente con la famiglia), e il 17 ottobre 1997, quando a Riofreddo morì l’operatore del Nocs Samuele Donatoni in una sparatoria mentre si tentava di catturare i rapitori di Giuseppe Soffiantini. Nel 1982 fu il battesimo del fuoco, “la consacrazione con cinque ardimentosi”, nel 1997 il momento del dolore e la consapevolezza dei rischi. Anni di piombo, epoca dei sequestri e anche lotta alla mafia: erano i Nocs a scortare il procuratore di Palermo Giancarlo Caselli dopo la strage di Capaci. Oggi, ha ricordato Gabrielli, i Nocs operano in contesti internazionali, fanno formazione all’estero, proteggono personalità e formano le Uopi, le Unità operative di pronto intervento, che con le Api dei Carabinieri consentono un primo intervento antiterrorismo prima dei corpi speciali.

La creazione del Nucleo fu una “straordinaria intuizione” per Lamberto Giannini, direttore centrale della Polizia di prevenzione, l’Antiterrorismo da cui dipende il Nocs. Si continuano a trasmettere valori e Giannini, per questo, ha citato Armando Silvestro, l’operatore ferito nel 1990 che continua a essere presente e “a dare consigli ai ragazzi”. Il comandante del Nocs, Andrea Mainardi, che ha definito il generale Dozier “uno di noi”, ha ringraziato tra i presenti i tanti ex operatori, come quelli del blitz di Padova, e tutti gli ex comandanti del Nucleo commuovendosi nel ricordo di Maurizio Genolini, il comandante morto nel 1997 per le ferite riportate sei anni prima in una sparatoria. Mainardi, che ha citato anche Donatoni, ha ricordato che il Nocs si addestra costantemente con i “cugini” del Gis, con il Comando forze speciali delle Forze armate e con il Comando aeronavale della Guardia di Finanza. Il bilancio di 40 anni di attività sta in 253 arresti, tra cui 41 sequestratori, e 329 ostaggi liberati, oltre a decine di riconoscimenti. Le unità sono oggi circa 150 e continuano a confrontarsi con i reparti analoghi dei 28 Paesi dell’Unione europea all’interno dell’organizzazione Atlas.

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