Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Successo, insuccesso e incognita Haftar. Girotondo sulla Conferenza di Palermo

palermo

Che la stampa italiana abbia sollevato dubbi e perplessità riguardo la riuscita dell’evento è indubbio, ma come avranno analizzato la questione all’estero? Quale impatto ha avuto oltre i confini italiani? Primi tra tutti Stati Uniti e Russia, la cui assenza dei leader ha pesato di più, ma che, nonostante questo hanno avuto comunque la capacità di incidere sul corso della riunione. Tra le questioni maggiormente analizzate, la figura di Khalifa Haftar, che pur partecipando al mini vertice di ieri mattina, non ha voluto presenziare alla plenaria, insieme alla diserzione della Turchia, risentita per non essere stata invitata all’incontro con il generale della Cirenaica.

I media italiani, come quelli stranieri, si sono schierati tra chi ha considerato positivamente la stretta di mano tra Haftar e il presidente del governo di Tripoli, e chi con disillusione ha guardato a quei fotogrammi con l’occhio critico della photo opportunity. Tra titoli entusiastici e più realisti, l’opinione generale evidenzia maggiormente il riscoperto ruolo primario delle Nazioni Unite, anche se non sono mancate le sferzate.  La Vanguardia, il quotidiano spagnolo, per esempio, titola: “Termina senza progressi la conferenza per la Libia di Palermo”, lasciando poco spazio ad interpretazioni.

Successo o insuccesso, in ogni caso, la conferenza di Palermo ha consegnato, tramite anche alla stampa estera che se ne è occupata, un dossier preciso della due giorni, nella quale, in fine dei conti, il filo conduttore è rimasto il rilancio del progetto Onu guidata da Ghassan Salamè.

I MEDIA ARABI

Se Arab News titolava con enfasi sull’incontro tra Serraj e Haftar (con tanto di foto di copertina dei due e Giuseppe Conte), non è stato risparmiato nemmeno il commento sarcastico sull’abbandono del vertice da parte del vice presidente turco: “L’esclusione della Turchia dal mini-summit (della mattina ndr) ha spinto i turchi a ritirarsi presto, aggiungendo drammaticità alla conferenza di due giorni in una località sul pittoresco litorale siciliano”, ha scritto il sito web arabo.

Il tono, infatti, è rimasto tra il rassegnato e confuso: “Le aspettative erano limitate, con Haftar che ha chiarito che non avrebbe partecipato alla conferenza stessa, ma piuttosto incontrando i leader dei paesi vicini a margine. Né Haftar né Al-Sisi hanno posato per la foto di gruppo della conferenza finale”.

Al Jazeera sembra più propositiva e apre scrivendo: “Haftar, accenni di pace con il rivale fino alle elezioni in Libia”. E ancora, insiste: “Pace fino alle elezioni?”, rivelando poi il sospetto, sollevato da molti: “Non è chiaro ciò che Haftar ha chiesto alla comunità internazionale in cambio, ma fonti diplomatiche hanno detto che le pressioni della Russia e dell’Egitto gli hanno fatto partecipare ai colloqui di Palermo”. Ed ecco che entra in scena la Russia. Mosca, attraverso le dichiarazioni della delegazione guidata dal Medeved, è apparsa entusiasta della riuscita della conferenza, probabilmente, come afferma anche il sito Sputinik Italia, resasi conto delle possibilità offerte dalla apertura delle porte del Mediterraneo.

COSA DICONO IN USA?

Gli Stati Uniti, che per primi, nel corso della visita di Giuseppe Conte a Washington, avevano espresso fiducia all’azione mediatrice italiana sul fronte libico, hanno espresso un “profondo apprezzamento” nei confronti del governo “per la sua leadership nell’ospitare” a Palermo la conferenza. Un evento definito “importante” da Heather Nauert, portavoce del dipartimento di Stato americano. D’altra parte però, Donald Trump e il segretario di Stato Mike Pompeo sono rimasti tra i grandi assenti al tavolo delle trattative di Villa Igiea.

Sulla stampa americana il riferimento è complessivamente rivolto al ruolo delle Nazioni Unite. Il Washington Post sottolinea come nonostante “le aspettative sull’incontro fossero limitate”, soprattutto a causa dell’assenza di Haftar alla plenaria, con la decisione di quest’ultimo insieme ad Al Sisi e a Oktay della Turchia di non partecipare alla foto di famiglia alla fine del vertice, le rassicurazioni ci sono. Ed arrivano tutte dalle parole di Salamè che “si è detto incoraggiato dall’impegno di Haftar e Serraj a partecipare alla conferenza consultiva in Libia prevista per le prime settimane del prossimo anno”. Positività dunque, e Onu primo piano.

LA RUSSIA

Su Russia Today Francia, riemerge il ruolo italiano di mediazione per la pacificazione del territorio. Il titolo dice: “L’Italia di nuovo al centro dei giochi?”. Il riferimento allo scontro con Parigi è inevitabile (trattandosi anche di Rt France), ma anche in questo caso la rinuncia turca e la decisione del generale della Cirenaica di andare via prima del previsto non è passata inosservata.

“La conferenza sulla Libia di Palermo contribuirà a ridurre le differenze tra Italia e Francia? L’Italia ritiene che lo svolgimento delle elezioni in Libia sia prematuro. La Francia, dal canto suo, sta intensificando gli sforzi diplomatici a sostegno delle elezioni legislative e presidenziali del 2018”, si legge.

×

Iscriviti alla newsletter