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L’effetto delle elezioni americane sull’Italia. L’analisi dell’agenzia cinese Xinhua

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La Cina guarda l’Italia alla luce delle ultime elezioni negli Stati Uniti. Un’analisi pubblicata dall’agenzia cinese Xinhua, a cura dell’editor Shi Yinglun, sostiene che il risultato delle midterm americane potrebbero aiutare la crescita economica dell’Italia e di altri Paesi dipendenti dalle esportazioni. Un effetto però non immediato.

Il risultato per l’elezione dei nuovi legislatori statunitense è stato contrastante, ma senza dubbio importante per il Partito Democratico americano. Xinhua ricorda che, secondo molti esperti, potrebbero esserci nuovi ostacoli per l’agenda di Trump. “Nella prima metà della presidenza Trump – si legge nell’articolo – quell’agenda comprendeva l’aumento delle tariffe per le merci che arrivavano dall’estero. Altre potenziali politiche che dovrebbero avere un impatto economico maggiore sulla più grande economia mondiale includono tagli alle tasse e ritiri da vari patti commerciali”.

A sostenere l’analisi di Xinhua c’è l’economista Marcello Messori, che all’agenzia ha dichiarato: “Il fatto che il partito di opposizione possa fungere da controllo sulle politiche di Trump potrebbe rivelarsi un impatto economico positivo per alcuni Paesi”. Il professore della Luiss ha spiegato che “i Paesi che dipendono dalle esportazioni per una parte significativa della loro produzione economica complessiva, come l’Italia, potrebbero beneficiare se la Casa Bianca di Trump è costretta a scendere a compromessi sulle politiche volte a frenare le importazioni statunitensi.

Per Mattia Diletti, politologo nel Dipartimento di Comunicazione e Ricerca dell’Università La Sapienza di Roma – anche lui intervistato dall’agenzia cinese – qualsiasi impatto che i risultati elettorali potrebbero avere sull’Italia potrebbe richiedere del tempo per rivelarsi”.

Nel breve periodo, non penso che le cose cambieranno troppo. […] Potrebbe esserci un impatto su tutta la linea, ma dobbiamo aspettare per vedere che cosa potrebbe essere”. Per il politologo l’impatto potrebbe esserci sul fronte, appunto, politico. Dal 1° giugno Donald Trump e il primo ministro italiano, Giuseppe Conte, si sono incontrati tre volte.

Trump condivide con il governo italiano l’idea di imporre politiche rigorose contro i richiedenti asilo, ma potrebbe invitare l’Italia ad assumere una visione più conciliante nei confronti dell’Unione europea.

“L’Italia dovrebbe probabilmente avere un partner più diversificato di quello che ha – ha dichiarato Diletti -. Un cambio di politica a Washington potrebbe rendere l’Italia più incline a guardare oltre gli Stati Uniti per il supporto internazionale”.

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