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Scontro tech Usa-Cina, la Casa Bianca chiama a raccolta la Silicon Valley

Non è un incontro di routine quello che si tiene oggi alla Casa Bianca, dove il presidente Donald Trump (che non dovrebbe partecipare ma ha delegato la figlia Ivanka, sua collaboratrice) ha chiamato a raccolta i più alti manager delle più grosse compagnie tecnologiche americane per discutere di questioni strategiche come 5G, intelligenza artificiale (e futuro del lavoro) e quantum computing. A dare importanza al meeting ci sono, infatti, non solo i temi da affrontare, ma anche l’acuirsi delle tensioni tra Washington e Pechino – sfociate oggi nell’arresto in Canada della numero due di Huawei, Meng Wanzhou – che hanno come fulcro proprio alcuni di questi ambiti e, più in generale, il predominio tecnologico.

IN CERCA DI UNITÀ

Quello tra la Silicon Valley e l’attuale amministrazione non è un rapporto facile. A dividerli ci sono da un lato le criticate politiche di Trump sull’immigrazione e il commercio e, dall’altro, la gestione delle piattaforme che secondo il presidente e il suo stesso partito repubblicano penalizzerebbero i contenuti non liberal. Tuttavia, lo scontro in atto e la posta in gioco sono ritenuti talmente importanti per gli Stati Uniti da spingere entrambe le parti a mettere da parte per quanto possibile gli attriti e trovare il modo di assicurare al Paese un ruolo da superpotenza anche nel prossimo futuro. Per questo, la Casa Bianca vuole che questo sia il primo di una serie ininterrotta di meeting privati con questo taglio durante i quali raccogliere le idee degli esperti del settore che verranno successivamente portate all’attenzione del presidente per adottare le necessarie misure.

CHI PARTECIPA…

Non è un caso che tra i partecipanti all’incontro figurino Ad come Sundar Pichai (Google), Satya Nadella (Microsoft), Ginni Rometty (Ibm), Safra Catz (co-Ceo a Oracle) e Steven Mollenkopf (Qualcomm). Tra i presenti anche il rappresentante per il commercio Robert Lighthizer, il principale consulente economico Larry Kudlow, l’ex segretario di Stato Henry Kissinger e i presidenti delle migliori università di ingegneria della nazione come Carnegie Mellon e il Massachusetts Institute of Technology.

…E CHI NO

Come al solito, però, a fare “rumore” sono soprattutto le assenze. Non sono nella lista dei partecipanti il capo di Amazon Jeff Bezos (un bersaglio frequente delle critiche di Trump), né Tim Cook (ceo di Apple) e Mark Zuckerberg, fondatore e guida di Facebook.

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