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L’Ue si distrae sul mercato sudamericano. E Putin accelera sul Mercosur

Così, l’organizzazione formata da Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela (attualmente sospeso) ha deciso di stringere i rapporti con l’Unione economica euroasiatica, area di integrazione commerciale formata da Bielorussia, Armenia, Kazakistan e guidata dalla Russia.

La firma dell’intesa è avvenuta ieri nel vertice dei ministri degli Esteri a Montevideo. Oggi invece si incontreranno i capi d Stato dei Paesi coinvolti.

“Siamo decisi ad avanzare nei negoziati commerciali – si legge in una nota ufficiale di Mercosur – e nel processo di apertura al mondo. […] I due blocchi rappresentano insieme il 6,5% del Pil mondiale e le loro economie sono altamente complementari. […] Si tratta dell’inizio di una futura relazione che permetterà un miglioramento dei termini di scambio, una diversificazione dei mercati e dei prodotti di esportazione ed un incremento delle opportunità commerciali”.

L’accordo, precisa il documento, “non è soggetto a meccanismi per la risoluzione di controversie. Il suo spirito è a favore della cooperazione e il dialogo”. Il trattato tra Mercosur e Unione economica asiatica arriva dopo cinque anni di trattative e ha come obiettivo approfondire i rapporti economici e commerciali di entrambi i blocchi economici. I latinoamericani sperano, a breve, di avere la firma di accordi simili con Singapore e Canada.

I Paesi membri del Mercosur avevano il veto di realizzare accordi con terzi senza l’approvazione dell’intero gruppo. Tuttavia, questa clausola del regolamento è stata rivista nell’ultima riunione dopo le conversazioni tra il governo dell’Uruguay e la Cina, l’Argentina con la Francia e i nuovi progetti di apertura del presidente Jair Bolsonaro per il Brasile.

Ma la sintonia tra i russi e i sudamericani non è completa, ancora. Il ministro di Commercio per l’Unione economica euroasiatica, la russa Veronika Nikíshina, ha dichiarato al sito Sputnik che c’è ancora un’asimmetria commerciale tra le due organizzazioni: “Abbiamo attualmente due problemi che rallentano la partnership. Uno è la poca diversificazione dei prodotti che si commercializzano, e l’altro è lo squilibrio significativo a favore dei Paesi del Mercosur nello scambio commerciale”.

Nikíshina crede però che ci sono due soluzioni alternative: da una parte far sì che gli imprenditori si conoscano e dall’altra fomentare una zona industriale per garantire un equilibrio a favore degli investimenti.

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