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Tav, torna il fronte del sì. Con lo spettro del referendum

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Ancora una piazza, quella di Torino. Il popolo della Tav è tornato a farsi sentire questa mattina, riversandosi ancora una volta per le strade dell’ex capitale sabauda. Era già accaduto ai primi dello scorso novembre quando si tenne il battesimo ufficiale del movimento, che più trasversale non si può, che tifa per la Tav. Allora fu Confindustria ad accendere la miccia (qui l’intervista di ieri sulla Tav a Costanzo Jannotti Pecci). Piano piano vi si unirono artigiani, lavoratori, cittadini, tutti uniti nel chiedere che l’opera si faccia, per il bene del Paese.

Questa mattina in piazza Castello c’era anche la Lega tra i 20 mila del sì alla Tav. Segno che la spaccatura con il Movimento Cinque Stelle, che continua a professarsi contro la Torino-Lione, rinsaldato dall’esito (negativo) dell’analisi costi-benifici, c’è. Anche facendo la tara delle rassicurazioni giunte, a distanza, dal vicepremier Luigi Di Maio.

Dalla Sardegna, dove si trova per un evento sulle politiche energetiche, il capo del Movimento Cinque Stelle ha rassicurato sulla tenuta dell’esecutivo: “Per me non c’è nessuna crepa con la Lega, abbiamo due convinzioni diverse. C’è un contratto di governo. Nessuno toglie il diritto a Lega e M5S di poter manifestare il proprio pensiero”.

Toni di pace anche da Torino, da dove ha replicato indirettamente Riccardo Molinari, capogruppo leghista alla Camera: “Con il M5S non c’è alcuno scontro”, tuttavia “qualora il governo decidesse di non realizzare l’opera credo sia necessario indire un referendum, saranno i piemontesi a decidere”. Poi una battuta sul contratto di governo: “Non dice di non fare la Tav. C’è scritto che avremmo atteso l’analisi costi-benefici, siamo disponibili a modificare il progetto per evitare sprechi”.

Proprio questo è il punto, il referendum. Arrivare a un tale punto, paventato anche dallo stesso Matteo Salvini, significherebbe ammettere che trovare un accordo politico a livello di governo è impossibile. Una cosa è certa, se la Tav si farà per il popolo di Torino sarà una grande vittoria.

“La grande partecipazione alla manifestazione Sì Tav di Torino”, ha spiegato il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, “non solo di cittadini piemontesi, ma di amministratori, sindaci, politici anche di altre regioni, conferma come sia forte nella società la convinzione che ci sia bisogno della Tav e che l’opera vada conclusa”.



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