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A chi va di traverso il successo di Exxon a Cipro?

Un giacimento dalle potenzialità molto incoraggianti, con grandi speranze di sfruttamento e quindi di futuri introiti. Glauko, nel blocco 10 all’interno della Zona economica esclusiva di Cipro, è al centro delle nuove strategie del colosso americano Exxon Mobile, impegnato nelle attività di perforazioni assieme a Qatar Petroleum.

QUI EXXON

Exxon a Cipro ha trovato un grande giacimento. Fonti statunitensi fanno trapelare grande speranza per Glauko, le cui perforazioni sono iniziate lo scorso 11 gennaio con un obiettivo di risultato maggiore rispetto all’altro giacimento esplorato, Delphine 1. In queste tre settimane il colosso Usa ha proceduto alle prime fasi della trivellazione per analizzare le rocce non porose, che non facilitano la diffusione del gas naturale nell’atmosfera. Ciò significa che se nel punto in esame c’è effettivamente gas naturale, sarà verosimilmente “intrappolato” dall’ardesia, che funziona come una sorta di sigillo al giacimento stesso.

Si prevede che gli annunci ufficiali sulle dimensioni avverranno non prima di due settimane, anche per via di alcune interferenze esterne. Ciò spiega la riunione di urgenza convocata dal Consiglio di sicurezza turco, perché il governo di Ankara non rinuncia alla sua zampata nel Mediterraneo orientale.

QUI ANKARA

In parallelo ecco l’aumento della tensione da parte di Ankara. Il Consiglio di sicurezza nazionale ha lanciato un altro avvertimento a Grecia e Cipro: si è detto pronto a intraprendere tutte le misure necessarie per ‘proteggere i propri diritti’ nel Mar Egeo. Anche se sul punto la Turchia non ha appigli legislativi, dal momento che la parte nord di Cipro l’ha occupata con la forza nel 1974, ragion per cui gli organismi internazionali (Onu in testa) non hanno mai riconosciuto la Repubblica autoproclamata di Cipro nord. Nonostante ciò, Ankara ha emesso una serie di Navtex che tecnicamente sono illegati con le quali risultano “congelate” numerose zone di mare all’interno della Zee cipriota. Lì infatti si svolgerà l’ennesima esercitazione militare turca, ma questa volta in tandem con altre forze armate straniere, ma sempre nell’ottica di voler osservare (e disturbare) da vicino l’azione di Exxon.

QUI NICOSIA

La questione, delicata e controversa, è tutt’altro che sui binari di una risoluzione. Il Presidente cipriota Nikos Anastasiades, nonostante sia stato sempre favorevole ad una possibile riconciliazione con la parte settentrionale, è freddo sulla condivisione del proventi del gas. Lo riferirà nuovamente anche al consigliere speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, Jane Hall Lutte, che preme per intensificare il dialogo. La contro-argomentazione di Anastasiades sta nel fatto che Ankara non mostra disponibilità ad affrontare la questione, ma procede con strappi, annunci bellicosi e con ripicche pericolose come le traiettorie della nave turca Barbaras che si trova in quelle acque dal 2015. Il governo di Nicosia era arrivato anche a immaginare la creazione di un fondo dedicato ai proventi del gas da condividere con i turchi in segno di buona volontà, ma le prime avvisaglie non sono state positive visto che Ankara pretende anche di essere presente nel Comitato di gestione.

STRATEGIA

In parallelo Exxon prosegue la sua strategia per individuare nuovi vettori di trasporto e guarda ancora al bacino ellenico, a suggellare una partnership ormai consolidata. Ha necessità di due petroliere classe MR di nuova tipologia da 50mila tonnellate, e se fino a ieri tutto lasciava trasparire che la commessa sarebbe finita ai cantieri Hyundai Mipo Dockyard (HMD), ecco che nelle ultime ore la Grecia ha lanciato segnali di sorpasso: ExxonMobil dovrebbe prendere le due cisterne in tandem con società greche. Il gigante dell’energia vanta un ottimo canale di comunicazione con l’armatore Yiannis Angelikias, che ha una grande flotta. Il motivo? Si avvicina il 2020, anno in cui verrà applicato il regolamento IMO per il limite di zolfo inferiore, fatto che aumenterà l’interesse per le navi cisterna di tipo MR.

Un altro elemento di forte contiguità tra Washington e Atene si ritrova nella nuova alleanza tra l’armatore greco Vaghelis Marinakis e la società di petroliere della famiglia Ross, attuale segretario Usa al commercio che poche settimane fa hanno dato vita al quarto gruppo più imporante al mondo (con 70 mega navi cisterna). Inoltre a seguito del progressivo disimpegno dalla base tirca di Incirlik, il Pentagono ha individuato in Grecia tre nuove basi da dove supervisionerà sia il Mediterraneo orientale da dove passerà il gasdoto Eastmed, sia dove si stanno definendo le nuove esplorazioni di gas a Cipro.

twitter@FDepalo



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