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In Libia l’offensiva avanza. Haftar prende il controllo di El Feel (Eni-Noc)

difesa

Dopo el Sharara, le forze dell’Esercito nazionale libico (Lna) del generale, uomo forte della Cirenaica, Khalifa Haftar, hanno annunciato di aver preso il controllo del giacimento petrolifero El Feel, nel sud della Libia, controllato da una joint venture tra la compagnia italiana Eni e la National Oil Corporation (Noc). L’impianto era chiuso dallo scorso novembre proprio per motivi di sicurezza, trovandosi, di fatto vicino a Murzuq, città teatro nelle ultime ore proprio di un’offensiva delle forze di Haftar.

Un colpo di coda nella conquista del generale del territorio del sud del Paese. Ad annunciare il fatto, secondo quanto riferiscono le emittenti televisive Al Arabya e Libya Channel, è stato lo stesso commando generale di Bengasi. L’impianto, con una capacità di circa 70.000 barili al giorno era stato fino ad ora controllato dalle milizie composte da elementi tebu fedeli al governo di accordo nazionale di Tripoli.

La nota che ha annunciato la presa del controllo ha precisato che “le Forze armate controllano l’impianto e ne hanno assunto il controllo in modo pacifico”. In queste ore, prosegue la nota, gli uomini dell’Lna stanno “mettendo in sicurezza il sito per poi consegnarlo alle Guardie delle strutture petrolifere”.

Già da ieri continuavano a rincorrersi notizie contrastanti dal sud libico. Dai tentativi ripetuti di espugnare, nel vero senso della parola, la città di Murzuq da parte dell’Lna, all’ostilità manifesta dei tebu, la popolazione che abita il territorio e che è apertamente in conflitto con i clan tuareg che invece appoggiano Haftar.

Una situazione ingarbugliata che secondo la versione fornita dal comando generale dell’Lna avrebbe a che fare con la volontà da parte dell’esercito del generale libico di sottrarre il territorio ad un covo di ribelli ciadiani e terroristi di al Qaeda e dello Stato islamico in fuga dalla Cirenaica. In sostanza, dunque, è questa la tesi utilizzata per giustificare tutta l’operazione militare nel Fezzan.

All’interno di Murzuq, inoltre, “è stata sequestrata una grande quantità di armi e munizioni al termine di scontri che hanno provocato diversi morti tra le fila dei gruppi terroristici e delle milizie mercenarie ciadiane”. L’offensiva su Murzuq, inoltre, rientra nel quadro dell’operazione condotta dalle forze di Haftar nel Fezzan, iniziata più di un mese fa con la presa della città di Sebha e successivamente dell’impianto petrolifero di Sharara. Le forze dell’Lna erano entrate anche nella città di Ubari, ma sono state successivamente costrette a ritirarsi per evitare scontri con gli uomini della tribù tuareg.

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