Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Tensione tra India e Pakistan. Prova di forza o escalation?

india

Erano cinquanta anni, esattamente dalla guerra del 1971, che tra India e Pakistan non si registravano blitz aerei. Anni di tregua ora cancellati da una improvvisa escalation di tensione tra i due Paesi. Il bilancio attuale è, secondo quanto sostenuto dal Pakistan, di due caccia indiani abbattuti con rispettivi piloti catturati (anche se Nuova Delhi ha confermato l’abbattimento di un solo velivolo), e di un jet pachistano distrutto (notizia che però Islamabad ha negato). Un rimpallo di accuse e responsabilità che, in ogni caso, ha portato entrambi a chiudere gli spazi aerei.

Come se non bastasse, oggi i funzionari della polizia locale hanno affermato che sei persone, tra cui anche bambini, sono state uccise nel villaggio di Koli, nella parte pakistana del Kashmir, una zona storicamente contesa proprio tra Pakistan e India. Insomma, l’attrito tra i due Paesi, entrambe potenze nucleari, si è acuito in modo preoccupante, facendo tendere le orecchie anche alle potenze internazionali, che hanno invitato alla de-escalation.

“Sollecitiamo India e Pakistan ad esercitare moderazione, e ad evitare a qualunque costo una escalation”, ha detto il capo della Diplomazia Usa, Mike Pompeo, dopo aver avuto colloqui telefonici con i suoi omologhi di tutti e due i Paesi. Durante il confronto con il ministro degli Esteri pakistano, Shah Mehmood Qureshi, Pompeo ha inoltre sottolineato “la priorità di alleviare le attuali tensioni evitando azioni militari, e l’urgenza per il Pakistan di adottare azioni significative contro i gruppi terroristici che operano sul suo territorio”.

Anche la Turchia si è detta preoccupata per la crescente tensione tra India e Pakistan e ha affermato la propria volontà di contribuire per trovare un accordo che riesca a disinnescare la tensione. Il ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, parlando con i giornalisti ad Ankara ha aggiunto in proposito: “Siamo molto preoccupati dell’aggravarsi delle relazioni tra India e Pakistan e invitiamo entrambe le parti a non perdere il buon senso. È necessario evitare qualsiasi escalation”. E ancora: “Il Kashmir è stato un grosso problema per molti anni e dev’essere risolto al più presto nel quadro delle norme internazionali. Siamo pronti a contribuire a un accordo, perché tensioni di questo genere hanno conseguenze non solo sui due Paesi, ma sull’intera regione”.

Il ministero degli Esteri pachistano, comunque, ha provveduto a diffondere un comunicato per spiegare la situazione. “Il fine ultimo di questa azione era dimostrare il nostro diritto, la nostra volontà e la nostra capacità di autodifesa. Non vogliamo aumentare l’escalation, ma siamo pienamente preparati se costretti a quello schema”. E ancora: “Il Pakistan ha effettuato l’attacco contro obiettivi non militari, evitando perdite umane e danni collaterali”.

Inoltre, ha continuato: “Negli ultimi anni, l’India ha cercato di stabilire ciò che chiama ‘una nuova normalità’, un termine sottilmente velato per compiere atti di aggressione con qualsiasi pretesto desideri in qualunque giorno. Se l’India colpisce i cosiddetti sostenitori del terrorismo senza uno straccio di prova, anche noi abbiamo i diritti reciproci di rappresaglia contro elementi che godono del sostegno indiano mentre compiono atti di terrore in Pakistan”. “Non vogliamo andare su questa strada e desideriamo che l’India dia una possibilità alla pace e alla soluzione dei problemi come una nazione democratica matura”, ha concluso.

×

Iscriviti alla newsletter