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Pompeo in Ungheria. L’impegno degli Usa in Europa centrale che preoccupa Mosca

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Il tour dell’Europa dell’est del segretario di Stato Mike Pompeo tocca oggi la prima tappa, quella ungherese. Un viaggio meticolosamente pianificato dal Dipartimento di Stato nella speranza che gli incentivi economici e sulla difesa riescano a dissuadere il primo ministro Viktor Orban dall’avvicinarsi troppo a Mosca e a Pechino. “Gli Stati Uniti sono impegnati in un’alleanza transatlantica forte, unita e capace, radicata nei principi di difesa comune, democrazia e libertà fondamentali”, si legge nella nota ufficiale del Dep.

E ancora: “Gli Usa sono impegnati ad aumentare l’impegno diplomatico, militare, commerciale e culturale con l’Europa centrale per rafforzare i legami di questa regione con l’Occidente, che deve far fronte alle crescenti pressioni della Russia e della Cina”. Una chiara manifestazione di intenti che anticipa i temi fondanti che caratterizzeranno i colloqui di questi giorni di viaggio. In particolar modo, la volontà di Pompeo è quella di sottolineare la preoccupante dipendenza dell’Europa centrale dall’energia russa e la sempre più pressante presenza della società cinese di telecomunicazioni high-tech Huawei, in particolare in Ungheria. Proprio su questo fronte, nonostante gli avvertimenti statunitensi sull’influenza cinese sul mercato tecnologico, però, l’Ungheria si è detta irremovibile sulla decisione di aggiudicare il contratto per le reti 5G a Huawei.

Quella in Ungheria è la prima visita ufficiale di un membro dell’amministrazione Trump al governo ungherese. Già a settembre, Orban non aveva esitato a definire Trump “un’icona” del movimento sovranista, dopo il discorso anti-globalizzazione di quest’ultimo di fronte all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Un’affinità di pensiero, soprattutto per quanto riguarda i temi migratori, che ha consentito un avvicinamento tra i due Paesi. Cosa che invece non era accaduta con la precedente amministrazione Obama.

Obiettivo degli Usa, dunque, è proprio quello di spingere verso un accordo bilaterale soprattutto in materia di difesa, in modo da avere la possibilità di muoversi liberamente nel Paese. D’altra parte, come si legge su France24, un accordo di questo tipo si rivelerebbe controverso nel caso in cui l’Ungheria si trovasse a divenire il palcoscenico di un operazione militare statunitense. Causando non poca irritazione a Vladimir Putin, che fino ad ora aveva considerato Orban il proprio punto riferimento principale all’interno dell’Unione europea.

Si legge sempre nella nota del Dipartimento di Stato: “L’impegno degli Stati Uniti nei confronti dell’articolo 5 della Nato è granitico. Ci aspettiamo che tutti gli alleati investano adeguatamente nelle proprie responsabilità in materia di difesa, soddisfacendo la loro parte dei bisogni di capacità dell’alleanza Nato. Incoraggiamo Ungheria e Slovacchia a continuare a lavorare per raggiungere questi obiettivi di investimento nella difesa. Sia l’Ungheria che la Slovacchia hanno piani credibili per spendere il 2% del Pil per gli investimenti nella difesa, con il 20% di tale spesa per gli acquisti di attrezzature importanti, entro il 2024”.

Pompeo porterà lo stesso messaggio nel corso delle sue prossime tappe del tour; martedì in Slovacchia e Polonia, dove parteciperà ad una conferenza sul futuro del Medio Oriente che si prevede si concentrerà sull’Iran. Concluderà il tour con brevi soste in Belgio e Islanda. Prima delle sue visite a Budapest e Bratislava, i funzionari statunitensi hanno messo in evidenza che Pompeo sperava di invertire quello che chiamano un decennio di disimpegno degli Stati Uniti nell’Europa centrale che ha creato un vuoto che Russia e Cina hanno sfruttato.

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