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Il Fondo monetario mette (ancora) in guardia Salvini e Di Maio

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Piove sul bagnato. Dopo Fitch, che la scorsa settimana ha tagliato il Pil dell’Italia (qui l’articolo con tutti i dettagli), arriva un nuovo allarme da parte del Fondo monetario internazionale. Si tratta del secondo altolà targato Fmi nel giro di quattro mesi, dopo i dubbi sulla tenuta dell’economia italiana sollevati a ottobre, in piena manovra. Allora i problemi riguardavano la robusta presenza di Btp nei bilanci delle banche italiane, con tutti i rischi del caso.

Stavolta le preoccupazioni da Washington riguardano la difficoltà di crescere da parte dell’Italia. “L’Italia è scivolata in recessione e questo trimestre l’economia potrebbe registrare una nuova contrazione”, ha detto il vicedirettore generale del Fondo monetario, David Lipton, a Lisbona. Tutta colpa delle “evidenti vulnerabilità” che hanno lasciato il Paese impreparato a fronte dei rischi che gravano sulla Ue, dal rallentamento della crescita all’impatto del protezionismo e della Brexit. L’Europa deve fare di più, ha aggiunto Lipton. L’Italia “deve superare le carenze politiche che potrebbero esacerbare la prossima crisi quando arriverà”. Un messaggio chiaro ai due azionisti di governo, Lega e Movimento Cinque Stelle, i quali al momento potrebbero non avere i necessari anticorpi per fronteggiare una crisi sistemica.

Il discorso del numero due del Fondo monetario si è poi allargato al resto dell’Europa. Lipton ha infatti avvertito che l’Europa “potrebbe non essere in grado di fare affidamento sugli strumenti utilizzati nel 2008 per combattere la crisi finanziaria, perchè le banche centrali hanno scarso o nessun margine di manovra per interventi di stimolo (il Qe è finito ufficialmente a gennaio, ndr), mentre la maggior parte dei governi è già gravata dal debito”. Ad aggravare la situazione, “il rischio che ci possa essere resistenza politica a ulteriori salvataggi dopo le critiche secondo cui l’ultima recessione ha avuto un impatto non uniforme sulla società”, ha chiarito Lipton.

La settimana scorsa  invece, nel suo Global economic outlook, Fitch ha tagliare le stime di crescita dell’Italia. Nel 2019, ha fatto sapere l’agenzia di rating, il Pil del nostro Paese crescerà solo dello 0,1%, rispetto alla previsione dell’1,1% dello scorso dicembre, mentre nel 2020 la crescita attesa si ridurrà dall’1,2% allo 0,5%. L’Italia, dopo la Turchia, è stato il Paese che ha subito la revisione più pesante della crescita 2019, pari a un punto percentuale nel giro di un trimestre. Peraltro già a febbraio Fitch aveva tagliato le previsioni di crescita dell’Italia allo 0,3%.

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