Promuovere il Sistema-Paese, le sue eccellenze consolidate e quelle in crescita – come le start-up, alle quali è dedicato il nuovo fondo di 1 miliardo di euro targato Cdp – e attivare nuove collaborazioni di natura scientifico-tecnologica con la controparte statunitense.
L’EVENTO A WASHINGTON
Sono questi gli obiettivi di un workshop sulla cyber security che il ministero degli Affari esteri attraverso l’Ambasciata d’Italia a Washington promuove domani nella sua sede diplomatica.
L’appuntamento, pensato nell’ottica di una partnership sempre più stretta tra le due sponde dell’Atlantico (nel frattempo, ha raccontato Formiche.net, il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Giancarlo Giorgetti, è rientrato dagli States dove ha partecipato negli ultimi giorni ad incontri bilaterali di alto livello, ma entro la fine del mese potrebbe essere lo stesso vicepremier M5s, Luigi Di Maio, a recarsi in visita nella capitale statunitense), sarà partecipato da esponenti di governo, aziende e accademia di entrambe le nazioni.
IL COMMENTO DI TOFALO
“Il tema della sicurezza cibernetica è di interesse nazionale. Non ci sono Paesi che possono sentirsi al sicuro dagli attacchi cyber”, spiega il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo, che interverrà in apertura del convegno assieme al responsabile del Pentagono per la cyber defense, il generale Edwin Wilson, e all’ambasciatore italiano negli Usa, Armando Varricchio.
L’evento, aggiunge Tofalo, rappresenta “un altro importante momento di dialogo con i nostri alleati” e giunge dopo una serie di incontri – uno dei quali tenuto a gennaio scorso con la sua omologa statunitense Ellen Lord – per discutere tematiche di natura industriale e di cooperazione nel settore.
IL WORKSHOP
Quattro i panel della conferenza, dedicati al ruolo delle istituzioni e allo sviluppo di policy, al settore della difesa, al rapporto tra ricerca e industria e, infine, al crescente legame tra sicurezza e competitività per le imprese. Molti e dal percorso differente gli speaker. Tra questi figurano Roberto Baldoni (vice direttore del Dis con delega alla cyber security – nella foto), Thomas McDermott (Homeland Security), Robert Strayer (Dipartimento di Stato), Francesco Talò (coordinatore per la sicurezza informatica alla Farnesina), il generale Francesco Vestito (comandante del Comando Interforze per le Operazioni Cibernetiche, il Cioc), Carmine America (consigliere del vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio), Andrea Mazzella (a capo dell’ufficio di promozione internazionale dell’aerospazio e dell’industria della difesa del Maeci) e Paolo Prinetto (presidente del Comitato Nazionale per la ricerca in Cyber security che raggruppa Cini, Cnr e Cnit). Folta anche la rappresentanza di aziende, a partire da associazioni di categoria come Confindustria e Camera di Commercio Usa, passando per player come Leonardo, Northrop Grumman, Engineering Ingegneria Informatica e Telsy, per terminare a realtà come Enel, Intesa Sanpaolo e Almaviva.
GLI AUSPICI DI PRINETTO
“Si tratta”, evidenzia il professor Paolo Prinetto, “di una occasione per rinsaldare legami già esistenti, ma anche per proporre il meglio che il nostro ecosistema cyber ha da offrire, come già fatto a Londra. L’Italia è un Paese che non solo può comprare tecnologia, ma la può esportare in diversi ambiti in cui siamo all’avanguardia e continuiamo a crescere”.
L’Ict italiano, dicono alcune stime, è composto oggi da più di 102mila imprese e più di 560mila dipendenti, con un incremento percentuale a due cifre negli ultimi anni.