In Forza Italia fervono i lavori per la preparazione dell’Assemblea nazionale, prevista il prossimo 30 marzo, allo scopo di festeggiare i 25 anni di vita del partito di Silvio Berlusconi e di porre le premesse per un “nuovo inizio”, in vista delle prossime competizioni elettorali europee e regionali. Un grande evento celebrativo del partito politico e di compattamento della base elettorale attorno ad un soggetto collettivo che ha radicalmente mutato il modello di comunicazione tra eletti ed elettori in Italia. Forza Italia ha infatti introdotto molti fenomeni e tecniche di marketing e comunicazione politica, di matrice statunitense, che oggi sono entrate nella disponibilità di tutti i soggetti collettivi che si affacciano sulla scena pubblica. Tra questi: la costruzione della comunicazione attorno ad un leader personale, laddove, in passato dominava il modello di comunicazione dei politici in quanto esponenti di partiti e correnti; la mediatizzazione televisiva dell’offerta politica, con la presenza in trasmissioni e spettacoli non necessariamente dedicati alla informazione politica; la popolarizzazione della narrazione politica, centrata attorno a vicende personali del leader, e non solo su fatti politici; la disintermediazione comunicativa permanente tra esponenti partitici e base elettorale.
L’occasione dell’Assemblea nazionale costituirà l’occasione per ragionare anche, in termini strettamente partitici, sulle prossime scadenze elettorali (le elezioni europee il 26 maggio, ma anche le prossime consultazioni regionali in Piemonte, Calabria ed Emilia Romagna, tra maggio e novembre 2019), per confrontarsi sul complesso sistema di alleanze sui territori (con il nodo di difficile gestione dell’alleanza del centro destra su regioni e comuni, laddove la Lega è al governo nazionale con il Movimento 5 Stelle), per riflettere sul futuro assetto della leadership nazionale del partito di Berlusconi, laddove quest’ultimo si sia dichiarato pronto a portare avanti la propria candidatura al Parlamento europeo.
Dal punto di vista della comunicazione, è interessante notare come sia partita nei giorni scorsi la campagna elettorale per le europee. Le prime affissioni sono state di Antonio Tajani, presidente in carica del Parlamento europeo e una consolidata esperienza istituzionale a Bruxelles alle spalle. Per quanto appaia rilevante, come leva elettorale, il ruolo europeo di Tajani, stupisce che il primo manifesto ad uscire per la campagna elettorale non veda effigiato Silvio Berlusconi. La candidatura al Parlamento europeo dello storico leader di Forza Italia è quanto mai simbolica.
Essa segna la riabilitazione di Berlusconi, dopo la sentenza del 12 maggio del 2018, che cancella gli effetti di incandidabilità posti dalla legge Severino nel 2013; al tempo stesso la candidatura di Berlusconi al Parlamento europeo sposta il campo dell’azione politica di Berlusconi dall’Italia all’Europa. Che la scelta di far partire prima la campagna elettorale per le europee di Tajani sia dovuta al ruolo da egli assunto nel contesto istituzionale della Ue non sorprende. La scelta di candidare il presidente della Istituzione europea per cui si vota può essere letta come come un volano per il consenso elettorale. Occorre tuttavia riflettere sulla circostanza che, in una fase politica così complessa, essa segna quasi un punto di svolta: agli italiani che si aspettavano, come ad ogni tornata elettorale, di vedere il volto di Berlusconi sui primi manifesti (quasi un brand, più che la parte di immagine, per i manifesti di Forza Italia) anticipa la figura di un diverso modello di leadership: più istituzionale che politica, maggiormente attenta alle alleanze sistematiche con il Ppe, citato espressamente nel manifesto di Tajani; meno carismatica e comunicativa; più legata ad un modello di politica tradizionale, come appare anche dai social di Tajani. L’immagine del presidente del Parlamento europeo manifestata in questo contesto, e molto presente anche sui social media di Forza Italia, appare molto meno ancorata alla forza comunicativa e molto più vicina alla rilevanza del ruolo istituzionale ricoperto in Europa.
Ci dobbiamo aspettare meno comunicazione e più presenza istituzionale nelle future rappresentazioni pubbliche di Forza Italia? Non resta che attendere l’avvio della campagna di comunicazione elettorale per la candidatura al Parlamento europeo di Silvio Berlusconi, a questo punto. Il modello di comunicazione messo a punto da Berlusconi per l’occasione costituirà un indicatore utile per verificare quanto la scelta di iniziare la campagna elettorale per le europee con manifesti di Tajani sia una decisione meramente strategica o quanto invece, essa rispecchi anche un progressivo mutamento nello stile di leadership del partito. L’Assemblea nazionale del prossimo 30 marzo costituirà un banco di prova interessante anche per valutare queste ipotesi.