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Cooperazione, sicurezza e stabilizzazione. La road map dell’Italia in Libia

Libia cooperazione

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ricevuto ieri il suo omologo libico Fathi Ali Bashagha al Viminale. Un “lungo e cordiale” incontro, come dichiara la nota rilasciata dal ministero, che riporta all’attenzione la necessità fondamentale di un dialogo e della cooperazione tra i due Paesi. Al centro della discussione, oltre alla stabilizzazione politica della Libia, anche la lotta alla immigrazione clandestina e al terrorismo nella regione.

In questi mesi, dalla conferenza di Palermo, l’attenzione italiana sulle condizioni e criticità della Libia è rimasta alta e nel corso dell’incontro al Viminale sono state ribadite tutte le iniziative che il governo italiano sta portando avanti per un controllo efficace delle coste libiche.

LE PAROLE DI CONTE

Ieri al vertice di Abu Dhabi si sono incontrati Khalifa Haftar e Fayez al Serraj, concordando sulla necessità di porre fine al periodo di transizione attraverso elezioni generali, anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in un colloquio con il quotidiano La Stampa ha sottolineato l’importanza della stabilizzazione della Libia, specificando la convergenza sul dossier tra Francia e Italia. “La stabilizzazione della Libia è un cammino concreto che passa anche dal rafforzamento dell’intesa tra Italia ed Emirati Arabi Uniti e sulla consapevolezza di una opportuna convergenza anche tra Roma e Parigi”, ha affermato Conte.

E ancora: “Non bisogna limitarsi esclusivamente agli interessi economici ma dobbiamo evitare pericoli prossimi, tra flussi migratori, traffici illeciti di tutti i generi e minaccia terroristica che potrebbero avere una escalation”. In particolare, per Conte, è facile pensare a un “trasferimento” di jihadisti in fuga dalla Siria verso “territori instabili come la Libia e altri Paesi del Sahel”. Per questo secondo il premier “se non c’è un accordo Sarraj-Haftar non si va da nessuna parte” e, in questo senso, “gli Emirati stanno dando una grande mano”.

L’INCONTRO DI SALVINI E LE PRIORITÀ DELL’ITALIA IN LIBIA

Il ministro dell’Interno, dialogando con l’omologo libico, ha ricordato con soddisfazione i rapporti di stretta collaborazione instaurati con la Libia, assicurando impegno in modo di rafforzare il legame tra i due Paesi, confermando, tra l’altro, come non possano esserci forzature o ingerenze straniere a intralciare la strada che porterà la Libia alle prossime elezioni.

In questo periodo sono state diverse le attività svolte dall’Italia per la Libia. Tra queste, due corsi di formazione, riparazioni e riconsegne di tre motovedette di 14 metri, il completamento dei lavori di riparazione di altre due motovedette questa volta di 35 metri, di una da 22 e di un’altra da 28.

Invece, tra gli aiuti concreti in arrivo in Libia dal governo italiano ci sono dieci bus, quattordici ambulanze e trenta suv. Tutto questo insieme alla messa a disposizione di strumenti per contrasto dei trafficanti di esseri umani come apparecchi per intercettazioni telefoniche e altri strumenti. Salvini ha poi ricordato come l’Italia abbia intenzione di realizzare in Libia anche una sala operativa e una rete radio per le comunicazioni delle Forze dell’ordine.

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