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Salvini attacca la Turchia mentre Moavero cerca la sponda di Erdogan sul caos in Libia

L’Italia cerca di coinvolgere la Turchia nella partita libica, ma i rapporti con la Mezzaluna rimangono complessi, anche per le recenti esternazioni del ministro dell’Interno, Matteo Salvini e la questione migranti.

Quel che è certo è che ieri il ministro degli Esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi, ha parlato al telefono con la sua controparte turca, Mevlut Cavusoglu. Non sono stati diffusi dettagli sul contenuto della conversazione, se non che i due ministri hanno parlato di Libia. Nonostante non ci siano conferme ufficiali, è probabile che l’Italia stia cercando una sponda turca in funzione antifrancese, che porti Ankara e schierarsi con maggiore decisione al fianco di al-Sarraj. Roma sa di poter puntare non solo sull’ostilità di Ankara al generale Haftar, per la quale aveva abbandonato il vertice di Palermo nel novembre scorso, ma anche su tutte le posizioni che la Turchia è riuscita a conquistare in Libia ai tempi di Gheddafi, soprattutto nel campo delle infrastrutture e nell’edilizia.

Una convergenza di interessi che potrebbe rinforzare l’asse fra Italia e Turchia, ma sulla quale pesano le parole del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che, con l’approssimarsi delle elezioni europee di maggio, è tornato a ribadire la sua posizione di netta contrarietà all’ingresso della Mezzaluna in Unione Europea. Parlando a un incontro con altri leader della destra europea, Salvini ha detto che la Turchia non è Europa e che non lo sarà mai. “Il processo di adesione – ha aggiunto il vicepremier e ministro degli Interni – dovrebbe essere cancellato”.

A complicare un rapporto già molto complesso, dove l’Italia, da sempre amica di Ankara, cammina sul filo per non irritare gli altri Paesi europei, contrari all’adesione e preoccupati per l’involuzione democratica del presidente Recep Tayyip Erdogan, deve pensare anche all’emergenza migranti. La Turchia qui ha un ruolo chiave, per via dell’accordo firmato nel 2016, ma anche per i recenti fatti di cronaca che riguardano le rotte del Mediterraneo.

Salvini si è sempre dimostrato contrario all’accordo stretto, e di recente ha polemizzato e non poco sulla vicenda della El Hiblu 1, il mercantile di proprietà di una compagnia turca, ma battente bandiera di Palau. Second la versione ufficiale, l’imbarcazione è stata dirottata dai 108 migranti che aveva appena finito di salvare una volta che questi si sono accorti che stavano per essere riportati in Libia.

Malta, che ha preso il controllo della nave, ha aperto un’inchiesta. Salvini, oltre ad aver chiuso categoricamente alla possibilità che la nave arrivasse in Italia, ha parlato anche di “immigrazione gestita da criminali”. Il fatto che il mercantile sia legato in qualche modo alla Turchia crea un pericoloso precedente che potrebbe complicare ancora di più i rapporti fra i due Paesi. Proprio in un momento in cui l’Italia, almeno sulla Libia, vorrebbe fare l’opposto.



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