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Ubi vince con Iw Bank, non ci fu ostacolo alla vigilanza

Il fatto non sussiste, ovvero non ci fu ostacolo alla vigilanza bancaria. Iw Bank, la banca online del gruppo Ubi, esce nel migliore dei modi dal procedimento che ha visto i suoi manager accusati di aver ostacolato la vigilanza da parte delle autorità bancarie.  Gli ex manager della banca web erano imputati di ostacolo agli organi di vigilanza, in questo caso Banca D’Italia, con il pm che aveva chiesto di condannare ogni imputato a un anno e 2 mesi di reclusione e a 600 mila euro di sanzione amministrativa per la banca, in base alla legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti per reati commessi dai vertici nell’interesse aziendale.

Con l’assoluzione da parte del Gup sono così stati scagionati, tra gli altri, Alessandro Prampolini, ex amministratore delegato e direttore generale e Mario Cera (ora vice presidente del consiglio di sorveglianza di Ubi Banca), nonché Giorgio Frigeri, ex presidente e consigliere. Secondo l’accusa, tra il 2008 e il 2014 i vertici di Iw Bank avrebbero tenuto all’oscuro via Nazionale sul fatto che l’istituto di credito online avrebbe operato senza rispettare le prescrizioni antiriciclaggio. Accusa ora del tutto decaduta.

La vicenda ha avuto inizio nel dicembre del 2015, quando sono stati indagati un broker e 12 funzionari di Iw Bank che, stando alle accuse, non avrebbero effettuato le “adeguate verifiche”, previste dalla normativa antiriciclaggio su migliaia di conti correnti online aperti. I reati ipotizzati a vario titolo a carico degli indagati erano riciclaggio e l’autoriciclaggio. Altra tappa importante, il 20 luglio 2017, quando la Guardia di Finanza ha notificato alla banca un avviso di garanzia, con contestuale avviso di chiusura delle indagini preliminari, nel quale la procura ipotizzava la responsabilità dei componenti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale di Iw Bank, nel periodo maggio 2008 maggio 2014, per il reato di “ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza”.

Naturalmente la banca guidata da Victor Massiah non ha potuto che prendere atto della decisione “pienamente assolutoria, con la formula ‘perché il fatto non sussiste’, pronunciata oggi da parte del giudice per le indagini preliminari di Milano in rito abbreviato nei confronti della controllata Iw Bank. La sentenza conferma l’insussistenza dell’ipotesi accusatoria di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, rispetto alle quali, al contrario, viene accertata la piena trasparenza informativa, sempre rivendicata” dalla controllata.

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