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L’Europa condanna l’attacco di Haftar a Tripoli, è il successo del tour diplomatico di Serraj

Nella dichiarazione congiunta diffusa dai ministri degli Esteri dell’Unione europea, riuniti oggi a Bruxelles, si legge che l’attacco su Tripoli lanciato da Khalifa Haftar, signore della guerra dell’Est libico, è “una minaccia alla pace internazionale”, ma contemporaneamente si chiede a tutte le parti in conflitto un immediato cessate il fuoco.

Il linguaggio esplicito con cui l’Ue condanna l’azione della milizia haftariana, Libyan National Army (Lna), è un piccolo successo per il grosso forcing diplomatico avviato da Fayez Serraj, riconosciuto dall’Onu alla guida del Governo di accordo nazionale insediato Tripoli.

Oggi Serraj era a Bruxelles, dove ha incontrato l’Alto rappresentante Federica Mogherini, che ha poi guidato la riunione dei capi delle diplomazia dei paesi membri, e il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. Contemporaneamente nella capitale europea c’era anche Ghassan Salamé, che ha avuto colloqui all’Ue e un appuntamento al quartier generale della Nato, dove ha visto il segretario Jens Stoltenberg che ha garantito vicinanza da parte dell’alleanza alle Nazioni Unite.

“Non esiste una soluzione militare alla crisi”, scrivono i ministri europei nello statement, riprendendo parole già ripetute – anche dalla Nato – che però non trovano riscontro sul campo, dove si continua a combattere in una situazione sclerotizzata; una guerra diventata di posizione, nonostante Haftar il 4 aprile aveva promesso ai suoi una cavalcata trionfale sulla capitale.

Negli scontri sono i civili a pagare il prezzo più alto: anche ieri ci sono stati due morti durante un attacco aereo dell’Lna; il numero delle vittime ha abbondantemente superato i 400; migliaia gli sfollati, con alcuni centri di migranti che si trovano all’interno del fuoco dei combattimenti.

“L’Unione europea […] invita tutte le parti ad attuare immediatamente il cessate il fuoco” e aggiunge che “tutte le parti devono proteggere i civili, migranti e rifugiati compresi”, ricordando che “attacchi indiscriminati in zone residenziali densamente popolate possono costituire crimini di guerra e che i responsabili di violazioni del diritto internazionale umanitario devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni”.

Serraj ha denunciato Haftar per crimini di guerra, e l’Onu ha aperto un’inchiesta per verificare se alcuni raid aerei che hanno prodotto vittime civili siano stati facilitati da forze terze intervenute a sostegno dell’autoproclamato Feldmaresciallo della Cirenaica, violando anche l’embargo sulle armi.



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