Si è trattato di una delle più importanti violazioni di dati dell’ultimo decennio, e dopo anni di sospetti nei confronti della Cina, è giunto il verdetto del gran giurì federale di Indianapolis. Ad essere accusati dell’attacco alla compagnia assicurativa sanitaria americana Anthem sono il trentaduenne Fujie Wang e un altro impiegato dell’azienda, il cui nome non è stato rivelato.
IL PROCESSO
L’accusa – riporta il New York Times – afferma che i due, dipendenti di una sussidiaria di Anthem, avrebbero iniziato a diffondere email di spear phishing nel 2014. Meno di un mese dopo, gli hacker sarebbero entrati nella rete della società per estrarre dati personali. L’attacco di cui sono accusati (reso noto nel 2015) avrebbe portato al furto di informazioni – tra cui nomi, indirizzi, date di nascita, dati sull’occupazione e sul reddito, numeri di previdenza sociale e informazioni mediche altamente sensibili – di quasi ottanta milioni di individui. Sono tre i capi d’imputazione: frode, furto di identità e pirateria informatica. L’azienda non è rimasta illesa: oltre alla ingente perdita dei dati, infatti, Anthem – ricorda TechCrunch – dovette pagare una cifra di oltre 115 milioni di dollari per cause relative alla violazione.
LE IMPLICAZIONI
L’attacco, svelato solo quattro mesi dopo l’estrazione dei dati, ha segnato secondo gli esperti Usa un punto di svolta nelle attività cinesi nel cyber spazio. In precedenza, infatti, gli hacker della Repubblica Popolare si erano prevalentemente concentrati sul furto di segreti commerciali americani. Con gli attacchi a Anthem e all’Office of Personnel Management, gli stessi hanno dimostrato un inedito interesse per i dati personali dei cittadini statunitensi, in particolare dei dipendenti governativi. Inoltre, questa violazione ha inaugurato una serie di denunce simili da parte di altre imprese americane ad alto contenuto di dati, in particolare compagnie assicurative, uffici di credito, alberghi e compagnie aeree. Tra le più note: il colosso Usa di controllo dei crediti Equifax e la catena alberghiera Marriott.
LO SCONTRO USA-CINA
Ma l’ultima incriminazione, così come gli altri episodi menzionati, rappresentano solo singoli tasselli di una contesa, quella tra Stati Uniti e Cina, che ha assunto ormai una dimensione globale. Dallo scontro tecnologico sul 5G (spinto dai timori americani di spionaggio) alla guerra dei dazi passando per le critiche al progetto espansionistico della nuova Via della Seta, sono tanti i fronti che oggi vedono opposti i due Paesi e che, nel prossimo futuro, sembrano destinati a moltiplicarsi.