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Che fine fa la tassa di soggiorno? A Palermo lo decidono i cittadini

Il giorno dopo la prima condanna penale ad un albergatore per non aver versato la tassa di soggiorno al Comune di appartenenza, Venezia, il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca torna a parlare di questa misura controversa dalle colonne de La Verità, definendola il “bancomat dei comuni”, utile solo per coprire i buchi di bilancio e utilizzato – a detta del presidente della federazione – per le finalità più disparate. Con questo balzello introdotto dieci anni fa i comuni italiani si portano a casa circa 600 milioni di euro l’anno, con Roma capofila. La domanda che circola in rete e tra gli esperti del settore è: che fine fanno quei soldi? Qualche risposta arriva da Palermo, e l’esperimento è tra i più innovativi.

I NUMERI

Secondo quanto rilevato dalla settima edizione dell’indagine sull’imposta, realizzata dal Centro studi di Federalberghi con la collaborazione di Nmtc (New Mercury Tourism Consulting), i comuni italiani che applicano la tassa di soggiorno (997) o di sbarco (23) sono complessivamente 1.020, un numero che nel 2019 ha generato un gettito complessivo destinato a superare i 600 milioni di euro. Il 26% è collocato nel Nord Ovest, il 41,2% nel Nord Est, il 15,5% nel Centro e il 17,3% nel Mezzogiorno. Dal punto di vista regionale, è il Lazio a guidare la classifica con quasi 135 milioni di euro, seguito da Veneto, Lombardia e Toscana. Ecco la top ten ottenuta invece analizzando il gettito dell’imposta nelle città: Roma, 130 milioni di euro; Milano, 45,4 milioni; Firenze, 33 milioni; Venezia, 31,7 ; Rimini, 7,6 milioni; Napoli, 7,5 milioni; Torino, 6,7 milioni; Bologna, 6 milioni; Riccione, 3,3 milioni; Verona, 3,2 milioni.

NON SOLO ALBERGHI

Oltre al circuito alberghiero, Airbnb è l’unica piattaforma digitale ad aver stipulato accordi per semplificare la riscossione e il versamento dell’imposta di soggiorno con 23 città, fra cui Milano (3 euro a persona a notte), Firenze (3 euro a persona a notte), Torino (2,3 euro a persona a notte), Napoli (2 euro a persona a notte), Palermo (1,5 euro a persona a notte), Lucca (1,5 euro a persona a notte), Genova (1,5 euro a persona a notte), Bologna (5% del valore della prenotazione), Bergamo (5% del valore della prenotazione), Olbia (5% del valore della prenotazione), Parma (3% del valore della prenotazione), Rimini (3% del valore della prenotazione), mentre sono in corso colloqui con altre città. L’intenzione della società è quella di sperimentare accordi “collettivi” per concludere con più municipalità. A Palermo la piattaforma di viaggio, che da aprile 2018 collabora con la città, ha scelto di non trattenere il 10% di quanto raccolto, come previsto dalla normativa locale, ma di riversarlo interamente alla comunità destinandolo a due progetti scelti dalla cittadinanza. Una best practice raccontata ieri dal sindaco Leoluca Orlando al New Destination Summit a Igualada, Catalogna, l’evento che ha visto la partecipazione di 300 partecipanti tra esperti del turismo globale e personalità politiche per discutere su come costruire un modello di turismo sano e sostenibile nelle comunità locali.

IL PROGETTO

I vincitori del progetto indetto dal Comune di Palermo e Airbnb, che rappresenta il primo caso al mondo in cui i cittadini vengono interpellati nel decidere come destinare questa imposta ai fini dello sviluppo locale attraverso la promozione turistica, daranno vita a un teatro all’aperto nel quartiere Ballarò e una cucina sociale a Danisinni. Il percorso sperimentale di partecipazione civica, chiamato Danisinni e Ballarò intransito, prende il nome dai due quartieri pilota, ma l’intenzione è di estendere l’idea agli altri. A novembre dello scorso anno i cittadini sono stati chiamati a partecipare agli incontri per condividere le loro idee per lo sviluppo del quartiere. A votare (sia on line che off line) le idee maggiormente condivise sono state tra gennaio e febbraio di quest’anno tutte le persone che vivono la città Palermo – residenti, city users e turisti – e in particolare nei quartieri di Ballarò e Danisinni (qui i risultati della votazione).

Il sindaco Orlando e Matteo Frigerio, amministratore delegato di Airbnb Italia, condividono l’idea di Palermo come una città dal cuore grande, punto di incontro di culture e lingue diverse dove ognuno si sente a casa propria. Il sindaco di Palermo, ha dichiarato: “Due vincitori, ma in realtà tanti vincitori. Tutti coloro che hanno partecipato a questo concorso e tutti coloro che vivono e animano Danisinni e Ballarò. Tutti coloro che in questi anni sono stati protagonisti dello straordinario cambiamento dei due quartieri. Credo però che ad aver vinto sia anche lo spirito di collaborazione e sinergia fra l’amministrazione comunale e Airbnb, uno spirito andato ben oltre la ‘normale’ collaborazione fra pubblico e privato”.

“Questo progetto rappresenta una svolta nel modo con cui Airbnb può collaborare con le amministrazioni locali. Questa esperienza in Italia è un caso unico di come la mera raccolta tecnica dell’imposta di soggiorno si trasforma in un progetto sociale e in uno strumento di promozione turistica. Noi siamo davvero entusiasti di come la comunità degli host cittadini di Airbnb ha risposto a questo progetto. La rinuncia all’imposta di soggiorno da parte di Airbnb si è trasformata, grazie a questa sinergia, in una straordinaria opportunità di crescita sociale”, ha commentato Frigerio.

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