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L’alta velocità italiana compie dieci anni. Prossima sfida il libero mercato europeo

trenitalia

Dal Pil, all’occupazione, dal turismo, al mercato immobiliare, dalla sostenibilità ambientale a quel valore inestimabile che per ognuno di noi è rappresentato dal tempo, (poiché, come si dice, il tempo è denaro). L’alta velocità ha tanti meriti, non ultimo quello di aver rivoluzionato lo stile di vita delle persone e la mobilità del Paese: in appena 10 anni è diventata la “metropolitana degli italiani”, con oltre 300 milioni di passeggeri, 260 milioni di biglietti venduti, 142 Frecce in servizio, rispetto alle 74 del 2008 e una media di 60 minuti di tempo guadagnati per ogni viaggiatore.

È con queste cifre che Trenitalia ha celebrato i dieci anni dell’infrastruttura “più importante del dopoguerra, insieme all’Autostrada del Sole”, come è stato più volte ricordato dal palco del Binario 21 della Stazione centrale di Milano, dove la kermesse è stata anche l’occasione per presentare l’offerta commerciale dell’estate.

Dal motivo musicale con accento latino da trasformare in tormentone estivo, allo spot televisivo firmato da Ferzan Ozpetek, in cui i sogni e i desideri di chi viaggia assumono la consistenza impalpabile dei sogni, tutto è pronto per riempire i tabelloni delle stazioni italiane a partire da domenica 9 giugno, e soprattutto per l’immediato futuro dell’alta velocità tricolore, che entro il 2026 ha l’obiettivo di collegare Roma-Bari in appena tre ore. “Che vuol dire due ore da Napoli e vuol dire collegare due grandi città per creare un’unica grande area metropolitana”, ha dichiarato l’amministratore delegato delle Fs Gianfranco Battisti, che non ha usato giri di parole anche per marcare il vantaggio ormai indiscutibile raggiunto sul trasporto aereo, (“ha perso quasi il 7%, dal 25,9% del 2015 al 19,5% del 2018”).

Con settemila collegamenti al giorno, una partenza ogni 12 secondi e 190 nuove fermate, Trenitalia promette di rispondere alla domanda turistica più esigente, favorendo anche le località medie e piccole ma ad alta attrattiva culturale e paesaggistica. E se ci saranno fino a 1000 posti in più al giorno nei treni a lunga percorrenza verso Ancona, sull’Adriatico, o Sapri, o sul Tirreno, certo è che Trenitalia guarda anche ai turisti stranieri, non ultimi i cinesi che viaggiano tramite la più grande agenzia di viaggi online cinese, la CTrip, con cui sono già stati attivati accordi promozionali. È anche a quel bacino di utenza, infatti, che si rivolge il nuovo Pass Italy, da declinare con numero variabile di tratte percorribili, a partire da 129 euro. La promessa è da sogno: 33 siti Unesco, otto parchi nazionali, 25 tra i borghi più belli d’Italia e 61 spiagge del Mediterraneo italiano.

Un’attenzione del tutto particolare, inoltre, è stata dedicata anche al comparto regionale. “Stiamo migliorando, siamo sulla strada giusta” ha detto Maria Giaconia, direttore divisione passeggeri regionale, responsabile degli spostamenti a corto raggio di oltre 450 milioni di passeggeri all’anno. Accanto alle grosse arterie dell’alta velocità, il gruppo ha l’obiettivo di rinsaldare il legame di fiducia con il Paese dei pendolari che si muove sulla fitta rete venosa che collega i piccoli centri. È a loro che sono destinati i treni Rock e Pop, che correranno prima sui binari dell’Emilia Romagna, poi delle altre regioni, quale parte integrante dei 600 nuovi convogli regionali con cui si intende rinnovare l’80% della flotta regionale. Rispetto al 2018, le cancellazioni di treni regionali si sono ridotte del 35%, la puntualità garantita è del 92%. “Livelli in linea con i parametri europei” ha commentato Giaconia.

Si respirava un’atmosfera vagamente Futurista sul finale della giornata, quando i due nuovi fiammanti treni regionali hanno abbandonato il binario lasciando il posto all’ETR 400 n.28, che per l’occasione ha ricevuto una speciale livrea commemorativa con la scritta “10 Frecciarossa” in bianco. E veniva da scommettere sulle parole espresse dal Presidente Mattarella che nell’ultimo numero della rivista La Freccia, in un pensiero che ha unito la Festa della Repubblica ai dieci anni dell’alta velocità, ha elogiato il lavoro del gruppo a vantaggio del Paese, “a servizio della sua modernizzazione e del suo sviluppo, della sua connessione con l’Europa”. Certo è che la liberalizzazione del mercato del trasporto europeo che scatterà dal 2020 non spaventa Trenitalia, al punto tale che Battisti si è già sbilanciato su un aumento del 50% dei ricavi. L’alta velocità italiana, “elogiata dal Wall Street Journal come la migliore al mondo” ha aggiunto l’ad delle Fs, è l’unica, in regime di concorrenza, con due aziende di trasporto che competono per gli stessi segmenti di mercato. Insomma, l’allenamento non manca. Staremo a vedere.


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