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I mercati credono a Conte, lo spread cala in vista della conferenza

L’unica certezza è che Giuseppe Conte parlerà questa sera, poco dopo le 18, alla nazione, come si dice in certe occasioni. Tentativo non facile di spiegare una crisi politica non ancora conclamata ma certo mai così tanto a portata di mano. Il fatto è che tutto quello che dirà il premier non avrà un carattere per così dire domestico, locale. Le parole di Conte saranno ascoltate attentamente dall’Europa e soprattutto dai mercati che ci finanziano ogni anno 400 miliardi di debito. Non è certo un caso che il premier abbia scelto di parlare a Borse chiuse, onde evitare scossoni in tempo reale, vista la sensibilità dei mercati alle parole e ai messaggi reconditi. Questo però non impedirà agli investitori internazionali, ai fondi che comprano Btp, di farsi una loro idea sulla speranza di vita dell’attuale governo.

Quello che i mercati vogliono capire è se l’Italia potrà continuare ad essere un Paese affidabile e dalle finanze pubbliche sostenibili. Venerdì scorso il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha lanciato un avvertimento molto chiaro (qui l’articolo sulla relazione annuale): lo spread così alto sta devastando l’economia e naturalmente il sistema bancario, direttamente coinvolto grazie a 370 miliardi di Btp iscritti a bilancio. Dunque servono risposte da parte dell’esecutivo e dunque l’aspettativa dei mercati è piuttosto ampia.

La prova è nello stesso andamento dello spread questa mattina. Alle 9 il differenziale di rendimento tra i nostri Btp e i Bund si era subito portato a 292 punti base, con un rendimento al 2,69% sul Btp decennale (attenzione, perché il titolo a 10 anni greco rende il 2,8%, solo lo 0,2% in più dei nostri). Scorrendo la curva dello spread, non appena ufficializzata la conferenza di Conte, verso le 10.50, lo spread ha cominciato a ripiegare, fino ad attestarsi sui 281 punti base e con un rendimento sui 2,61 punti base. Segno che la speranza in Conte e sul fatto che l’avvocato diventato premier possa davvero dare una scossa, c’è.

Un’aspettativa, quella per l’intervento serale del premier, condivisa anche dal leader Pd Nicola Zingaretti. “In realtà il tema è se ci sarà una crisi parlamentare ma la crisi politica già c’è da giorni. Ricordo decine di interviste di esponenti del governo che facevano dichiarazioni abbastanza serie, come Tria, che poi venivano smentite dopo tre ore da altri esponenti dal governo”, ha spiegato Zingaretti a Rtl. “Purtroppo l’Italia  già da tempo ha una maggioranza parlamentare che non produce atti e non produce una politica. Se c’è una crisi di governo lo capiremo oggi dallo stesso premier”.


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