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Gli italiani hanno capito l’importanza dell’ambiente, ora tocca all’Italia

Si è chiusa ieri a Roma la terza edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, organizzato dall’Asvis (Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile). Con oltre mille eventi in tutta Italia e decine di milioni di persone raggiunte, l’iniziativa conferma la mobilitazione della società italiana e chiede azioni urgenti alla politica nazionale e alle istituzioni europee. Ieri, alla Camera dei Deputati, come ogni anno, l’Asvis ha consegnato alle istituzioni i risultati e i principali messaggi emersi durante i 17 giorni dedicati alla diffusione della cultura della sostenibilità e alla conoscenza dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

“Portare al centro del dibattito politico il concetto di sostenibilità ambientale – ha detto la vice Presidente della Camera dei Deputati Mara Carfagna, portando i saluti del Parlamento – è cruciale per il nostro Paese. Per una società avanzata come la nostra, la sostenibilità non è un lusso, ma una strada obbligata se vogliamo preservare le generazioni future. Chi gestisce la cosa pubblica, ha il dovere politico e morale di compiere scelte eque e sostenibili”.

L’interesse per queste tematiche è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni. Secondo una recente indagine di Eumetra, tre italiani su quattro ritengono prioritari i temi dell’Agenda 2030 e dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, il piano d’azione sottoscritto nel 2015 da 192 Paesi, Italia compresa. Il 78% degli intervistati pensa che di questi problemi debba occuparsi prima di tutto il governo e tutti gli italiani (77%), i centri di ricerca (74%) e le imprese (72%); il 67% sarebbe disposto a pagare un prezzo più alto i prodotti di quelle imprese che mirano agli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

“Possiamo dire – ha sottolineato il presidente dell’Asvis Pierluigi Stefanini – che il motto di questa edizione del Festival Mettiamo mano al nostro futuro sia riuscito a richiamare l’attenzione di gran parte della popolazione italiana e a rafforzare il messaggio secondo cui ognuno è responsabile del cambiamento. Chiediamo che l’Agenda 2030 venga considerata lo strumento centrale per orientare l’azione dell’esecutivo”.

E la risposta delle istituzioni e della società civile ha provato a dare qualche risposta già durante lo svolgimento del Festival. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è impegnato da avviare la cabina di regia Benessere Italia per il coordinamento delle politiche pubbliche orientate all’Agenda 2030. Il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha ribadito il ruolo delle banche centrali verso la de-carbonizzazione dei sistemi energetici; le associazioni imprenditoriali hanno indicato al Governo le azioni da intraprendere per accelerare la transizione allo sviluppo sostenibile; le associazioni ambientaliste e i sindacati hanno definito un decalogo per una transizione energetica equa; le università hanno elaborato il manifesto per lo sviluppo sostenibile e centinaia di scuole hanno coinvolto gli studenti in progetti per sensibilizzarli ai temi della sostenibilità.

“L’Italia, così come l’Europa – ha concluso il portavoce dell’Asvis Enrico Giovannini – ha bisogno di risposte immediate per fronteggiare le più grandi e complesse sfide dei nostri tempi, le quali possono essere affrontate solo in una logica integrata. La società italiana è pronta a fare la sua parte per cambiare paradigma di sviluppo e migliorare il benessere di tutti. Ma il nostro Paese, come l’Europa, resta in una condizione di non sostenibilità economica, sociale e ambientale; per questo chiediamo che vengano accolte le proposte dell’Alleanza per accelerare il processo di cambiamento e assicurare la giustizia intergenerazionale, come sottolineato anche dalle manifestazioni dei giovani in tutto il mondo”.


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