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Gli occhi del Dipartimento di Stato Usa sulle mosse di Erdogan a Cipro

In campo il Dipartimento di Stato nella crisi del gas a Cipro, con una legge ad hoc per replicare alle minacce del governo di Erdogan che ha inviato due navi per perforare nella Zona economica esclusiva. Il tutto mentre Nicosia protesta ufficialmente con l’Onu per le azioni di disturbo di Ankara su aeroporti e porti ciprioti, contribuendo a rafforzare il clima di tensione nel Mediterraneo orientale.

GLI OCCHI DEGLI USA

Il comitato per le relazioni estere del Senato degli Stati Uniti ha promulgato una legge bipartisan per monitorare le violazioni turche nella Zona economica esclusiva di Cipro (Zee). Promosso dal senatore dem Bob Menendez e dal repubblicano Marco Rubio, il dispositivo normativo dimostra come la tensione resta altissima nella regione dopo che la Turchia ha annunciato l’invio di una seconda nave di perforazione al largo di Cipro contando anche su una società francese, la Bourbon Offshore, che ha una filiale in Turchia, la Inebolu Petrol Deniz Hizmetleri.

QUI ANKARA

La Yavuz infatti è pronta a lasciare il porto di Antalya, come dimostra l’accelerazione nel processo di trasporto per attrezzature e materiali di consumo. Colpisce il fatto che già nella fase di preparazione degli strumenti ad hoc, come il trapano gigante, sia operativa la nave di supporto norvegese che si trova in mare aperto, la Bourbon Topuz, i cui proprietari non hanno voluto rispondere ai quesiti indirizzati loro da alcuni media ciprioti.

Con sede in Francia, la Bourbon Offshore potrebbe temporeggiare ulteriormente in vista delle possibili responsabilità penali per le azioni in questione, così come detto esplicitamente da un tribunale di Nicosia e dall’Ue. Inoltre la Bourbon Offshore ha una filiale in Turchia, Inebolu petrol deniz hizmetleri, che in passato ha collaborato con la Turkish petroleum company (Trao) nel Mar Nero.

TREND

La Yavuz si sposterà secondo il cronoprogramma in un’area profonda mille metri, per perforare a tremila a sud-est della penisola di Karpas, a 45 km da Akrotiri. È chiaro che stando così le cose Grecia e Cipro si stanno muovendo all’interno di un perimetro di diritto internazionale sul quale convergono sia gli Usa sia l’Ue, con gli americani che così incorniciano le scelte strategiche di Atene e Nicosia nell’attuale situazione di crescenti tensioni. Anche alla luce delle imminenti elezioni greche, con super favorito il conservatore Kyriakos Mitsotakis, non potrà che essere confermato l’asse Washington-Atene saldo ormai da tempo.

Ma ancora ieri Erdogan ha tuonato che la Turchia non permetterà alcuna iniziativa che ignori i propri diritti o i diritti dei turco-ciprioti nel Mediterraneo orientale. “Abbiamo diritti lì, le nostre navi di perforazione continueranno le loro operazioni di ricerca e le nostre forze armate faranno i passi necessari”, ha detto ieri il Presidente turco dinanzi al suo gruppo parlamentare del partito AK.

ONU

La situazione di fatto si tra trasformando da ricca di provocazioni quotidiane in possibile anticamera ad uno scontro vero e proprio. Tant’è che Nicosia ha nuovamente chiesto l’intervento dell’Onu in una lettera indirizzata al segretario generale Antonio Guterres, da parte dell’incaricato d’affari della Missione permanente di Cipro presso l’Onu, Polly Ioannou. In questo modo il governo cipriota protesta ufficialmente per le violazioni del suo spazio aereo nazionale, per le violazioni dei regolamenti del traffico aereo internazionale nella regione e per l’uso illegale di porti e aeroporti chiusi a Cipro da parte della Turchia, allegando quattro documenti che descrivono le violazioni durante i mesi di marzo e aprile di quest’anno.

PROTESTA

“La persistente politica di violazione del diritto internazionale e violazione delle norme e dei regolamenti internazionali – si legge – costituisce una costante minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale, incide negativamente sulla stabilità regionale, mette a repentaglio la sicurezza dell’aviazione civile internazionale, crea difficoltà al traffico aereo su Cipro e impedisce la creazione di un ambiente favorevole in cui condurre il processo di pace di Cipro”. Il riferimento è alla sistematica azione di disturbo arrecata ad aerei civili e militari all’interno dello spazio aereo di Nicosia tramite chiamate radio, mentre, nello stesso periodo, sono stati emessi due avvisi relativi ad esercitazioni condotte dall’aeronautica turca.

Inoltre, ha aggiunto, gli aerei commerciali turchi utilizzano sistematicamente l’aeroporto di Tympou, che continua a funzionare illegalmente in seguito alla chiusura da parte del governo di Cipro di tutti i porti di ingresso nelle aree in cui non esercita un controllo effettivo.

twitter@FDepalo

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