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La guerra a Tripoli colpisce obiettivi civili. I rischi dello stallo militare

Un caccia delle forze aeree che rispondono agli ordini del signore della guerra dell’Est libico, Khalifa Haftar, avrebbe colpito un ospedale da campo nel quartiere di Swani, a sud di Tripoli, centro della guerra civile di posizione scatenata dalle ambizioni egemoniche che tre mesi fa hanno portato l’autoproclamato Feldmaresciallo della Cirenaica a tentare uno scacco sulla capitale.

Un altro gravissimo episodio dopo il bombardamento di un campo profughi una dozzina di giorni fa. Testimonianza che la guerra aerea è una dimensione che sta uscendo fuori controllo e complica il conflitto libico, dove, nello stallo dei combattimenti, è salito a 1093 il numero dei morti, compresi 106 civili, e a 5752 quello dei feriti, tra i quali 294 civili, dall’inizio degli scontri a Tripoli.

Oggi a Swani ci sono almeno tre morti e un numero ancora imprecisato di feriti. Secondo il sito Libya Observer, vicino al Governo di accordo nazionale (Gna) del premier Fayez Serraj, tra le vittime ci sarebbero medici e infermieri. Pare siano di Misurata, la città-Stato poco a est di Tripoli che sta conducendo le operazioni di contenimento a difesa di Tripoli e ha guidato anche mosse di contrattacco sugli haftariani. A Misurata c’è un ospedale militare italiano installato per curare i miliziani feriti al fronte di Sirte, roccaforte baghdadista sulla costa orientale libica, caduta nel 2016.

Non è un caso che la notizia del bombardamento odierno sia stata coperta subito dalle emittenti di Qatar e Turchia (al Jazeera e Anadolu), e questo ci dice qualcosa anche sull’attacco. Doha e Ankara sono sostenitori del Gna, perché hanno collegamenti con alcune delle fazioni politiche (e delle milizie) misuratine e tripoline dietro all’attacco, che a loro volta hanno link con la Fratellanza musulmana, organizzazione panaraba vicina ai governi turco e qatarino. I Fratelli sono però considerati un’entità terroristica da Egitto, Emirati Arabi e Arabia Saudita, che sono sostenitori di Haftar e in competizione con Qatar e Turchia.

Nelle scorse settimane, più volte il governo di Tripoli ha incolpato l’aviazione emiratina di aver compiuto operazioni aeree senza troppa discriminazione dei bersagli. Ieri, il ministro degli Interni di Tripoli, Fathi Bashaga, la cui forza politica è in crescita, ha accusato Abu Dhabi di aver spostato alcuni mercenari dallo Yemen per farli entrare in Libia e puntellare Haftar (specialmente a Jufra, area logistica da cui passano le linee di sostentamento che dalla Cirenaica vengono inviate al fronte a sud di Tripoli).

 

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