In settimana, nella sua visita al villaggio contadino della Coldiretti, il vicepremier Luigi Di Maio si è reso protagonista di una dichiarazione che ha fatto discutere: “L’educazione alimentare si deve fare nelle scuole prima di tutto eliminando tutti questi distributori di cibo spazzatura che viene somministrato ai nostri figli. Trovo assurdo – ha detto – che un bambino nel corridoio della sua scuola abbia ancora un distributore di Coca Cola o prodotti non made in Italy. Mettiamoci un bel distributore di succo d’arancia”.
GAFFE COMUNICATIVA
La Coca Cola torna a essere il diavolo, come nelle campagne antimperialiste anni Settanta. Al di là delle considerazioni puramente alimentari, quella del leader dei Cinque Stelle è certamente una gaffe sotto il profilo comunicativo. Coca Cola è uno dei marchi leader mondiali, è molto più di un brand. Accompagna, da sempre, i più grandi eventi sportivi e tutti gli appuntamenti più seguiti. E, ovviamente, gode di grande seguito social. Strano che un movimento nato sul web, che ha fondato parte del proprio successo proprio sulla conoscenza dello strumento Internet, cada in un errore così banale.
I COMMENTI SU TWITTER
Su Twitter ma anche su altri social come Facebook, Di Maio è stato travolto da commenti ironici sarcastici, qualcuno immancabilmente offensivo. In tanti, hanno associato la sua frase al taglio dei fondi per l’istruzione; qualcuno ha ricordato che proprio vendere le Coca-Cola è stato uno dei lavori dell’attuale vicepremier (quando era steward al San Paolo per le partite del Napoli).
Il tetto della scuola sta per collassare, la sedia rischia di rompersi sempre, le finestre arrugginite, la palestra ha materiale ormai decrepito, non esiste carta igienica, gli scarichi dei wc non funzionano e i termosifoni nemmeno ma hey la #CocaCola è il vero nemico di Di Maio.
— ELA ? (@hiddlestonela) 5 luglio 2019
Lo statista Di Maio porta avanti la sua crociata contro la #CocaCola nelle scuole. Pochi giorni dopo aver tagliato 4 miliardi sull’istruzione. Vi vogliono scemi (mentre bevete aranciata).
— Ste ?? (@leftiscooler) 5 luglio 2019
C’è chi si spinge a considerazioni scientifiche, riportando i dati di zuccheri contenuti nei succhi e in una Coca-Cola.
Di Maio esordisce dicendo: via la CocaCola in favore dei succhi di frutta!
E certo perché so più salutari i succhi eh ? pic.twitter.com/KGulRRwqeG
— DarkSmoke (@DarkCigars) 5 luglio 2019
#DiariodibordoGovernoLega5S: giorno 397. Di Maio vuole salvaguardare la salute dei bambini togliendo i distributori di #CocaCola e mettendo succhi di frutta. Intanto tagliano fondi per l’edilizia scolastica. Dargli dell’ipocrita significa fargli un complimento. — Filippo Casini ?? (@Filippo_Casini) 6 luglio 2019
Le arance a casa Di Maio sono tipo il pane a casa Fantozzi.#CocaCola — Giuliano l’Apostata (@L_Apostata) 5 luglio 2019
Che ingrato Di Maio, adesso se la prende con la Coca Cola. Ma è soltanto grazie alla Coca Cola se nel 2012 aveva un minimo di curriculum.#DiMaio#CocaCola#5Luglio
— Luca Fois (@foisluca84) 5 luglio 2019
Anche Babbo Natale se la prende con Di Maio
Sono furibondo: Di Maio propone di togliere dalle scuole la #CocaCola, mio principale sponsor. E l’ingiustizia più grande è che Salvini vuole rimettere il crocefisso, mio principale concorrente. — Babbo Natale™ (@Santas_Official) 5 luglio 2019