Più dialogo e collaborazione fra pubblico e privato per un efficientamento del sistema sanitario. Questa la ricetta proposta dai relatori in occasione dell’Assemblea pubblica di Farmindustria, “2025. La salute che verrà”, tenuta stamane presso l’Auditorium della Conciliazione. “L’innovazione va governata e questa dev’essere una sfida da affrontare insieme” ha detto la ministra della Salute Giulia Grillo, chiamata ad aprire i lavori insieme al Presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. “Sono certa che con la collaborazione di tutti possiamo superare qualsiasi criticità, ma lo voglio dire con chiarezza: abbiamo il dovere di garantire ai pazienti che ne hanno bisogno le terapie davvero innovative, che stanno ottenendo l’autorizzazione all’immissione in commercio”. “Vogliamo collaborare con le istituzioni”, ha confermato Scaccabarozzi, facendo riferimento al recente accorto tra Farmindustria e Regioni in merito alla chiusura dei contenziosi in merito al payback, che potrebbe “aprire una rinnovata fase cooperativa se rimarrà vivo quel metodo di dialogo che esclude decisioni unilaterali. Con le istituzioni – ha aggiunto – dobbiamo ora dialogare su tanti punti: nuova governance farmaceutica, risorse adeguate, equo accesso alle terapie sul territorio nazionale, tutela del brevetto, riconoscimento del nostro ruolo industriale”.
LA MINISTRA GRILLO
Ed è proprio a proposito di dialogo che la ministra ha fatto riferimento alla sua assenza durante l’Assemblea dello scorso anno. “Avevo già ricevuto l’invito l’anno scorso, ma era appena iniziata l’esperienza al ministero e non mi è stato possibile partecipare. Qualcuno maliziosamente collegò la mia assenza a una volontà di non dialogare. Non era così. A maggior ragione e anche per mettere a tacere certe interpretazioni errate, voglio sottolineare che è un piacere essere qui oggi e voglio esserci a mio modo per dare un segnale di un dialogo istituzionale diverso”.
SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE
“La sostenibilità del Sistema sanitario nazionale è importante anche per noi tutti. Ma questa può e deve essere spesa sostitutiva e non aggiuntiva”, ha detto Scaccabarozzi, facendo riferimento alle linee-guida dell’Ema per affrontare le sfide del futuro e dare vita a quella rivoluzione del settore che possa garantire un bilanciamento efficace fra sostenibilità della spesa e accessibilità alle cure innovative, riprese poi anche da Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Ema che ha preso parte all’evento con un videomessaggio. “Catalizzare l’integrazione di scienza e tecnologia nello sviluppo dei farmaci; dare impulso alla generazione collaborativa di evidenze; promuovere l’accesso ai farmaci centrati sul paziente in collaborazione con i sistemi sanitari; affrontare le minacce alla salute emergenti e assicurare la disponibilità di terapie; favorire e fare leva su ricerca e innovazione nelle scienze regolatorie” sono le azioni da compiere per garantire “cure sempre più mirate e cucite sartorialmente sulle singole persone perché tutti meritano di averle senza distinzioni di territorio o di reddito, così come tutti devono poter accedere ai farmaci che il medico, e solo il medico, considera più appropriati per la cura di ciascuno”, ha specificato Scaccabarozzi. È intervenuto in merito anche Luca Li Bassi, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco “Bisogna imparare a riconoscere al meglio l’innovazione per efficientare le risorse che abbiamo a disposizione”, ha spiegato. “Ricordo che per i farmaci viene destinato un quinto delle risorse del sistema sanitario; si tratta di cifre importanti ed è sempre bello pensare di poterne avere di più, ma è più importante in questo momento pensare a come usare al meglio quelle che già abbiamo”.
PROGRAMMAZIONE E CERTEZZA DEL DIRITTO
Della stessa opinione Massimo Garavaglia, viceministro dell’Economia: “Il problema spesso è di governance e non di risorse, perché quelle ci sono e non sono poche. Servono regole che ci aiutino a spendere meglio i soldi che ci sono. Queste regole, però, non possono cambiare ogni volta che cambia il governo, altrimenti va tutto a farsi benedire e perdiamo ogni credibilità”.
LOGICA DEI SILOS
Ma non sono solo le norme a fare la differenza. Anche la logica dei silos, infatti, sta affossando il sistema. “Bisogna costruire un sistema olistico centrato sul paziente che ribalti l’attuale sistema a silos. E che misuri i risultati lungo tutto il percorso, considerando anche i costi evitati dai farmaci nelle altre voci di spesa”, ha detto il presidente di Farmindustria. “Bisogna rimodulare i tetti di spesa. C’è un tetto assolutamente insufficiente ed è quello in cui vanno a finire tutte le innovazioni: quello degli acquisti diretti da parte delle Regioni e delle aziende sanitarie. Bisogna capire che quel tetto va alzato mentre magari altri potrebbero essere abbassati”, ha specificato Sergio Venturi, assessore alle Politiche della salute della Regione Emilia Romagna.
PAYBACK
“In questi mesi al ministero abbiamo portato avanti una modalità di lavoro improntata sulla leale collaborazione e la trasparenza che voi per primi avete riconosciuto e apprezzato. Abbiamo trovato insieme una soluzione condivisa sul payback che si trascinava da anni” ha detto la ministra. “Con l’entrata in vigore delle norme previste dal Decreto Calabria si potranno ritirare i ricorsi relativi agli anni 2013-2017. Mentre rimane da affrontare il 2018, so che Aifa sta lavorando a mio avviso ci sono tutti gli ingredienti per individuare una soluzione anche per il 2018”. “Per modernizzare lo strumento del payback ci sono molte possibilità”, ha aggiunto Venturi. “Ci interessa la salute delle persone, ma questo va nella stessa direzione dello sviluppo dell’azienda del farmaco. Se riusciamo a farlo in un Paese come questo, che garantisce le cure a tutti, al di là del ceto e da dove si nasce, sarà un ottimo motore di sviluppo per tutti”.