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Tutti i numeri delle aziende cyber in Italia. Il report di Unioncamere-Infocamere

L’incremento della digitalizzazione, e con esso anche dei rischi per privacy e sicurezza, ha portato con sé anche una crescita nel numero e nel grado di specializzazione delle aziende che si occupano di sicurezza informatica nel nostro Paese.

IL RAPPORTO

Secondo la ricerca di Unioncamere (l’Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura) e InfoCamere (la società consortile di informatica delle Camere di Commercio Italiane), negli ultimi due anni le imprese italiane che offrono servizi cyber sono aumentati di oltre il 300%, passando da poco meno di 700 a oltre 2mila 800 unità. Il salto in avanti corrisponde ovviamente anche ad un aumento nel numero di esperti, operatori e addetti ai lavori, che da 5mila e 600 sono arrivati fino a 23mila e 300 unità. Secondo la ricerca, il Lazio è la regione nel quale si è assistito alla crescita maggiore. Al momento, nella regione, ci sono 468 imprese in più rispetto al 2017, ovvero il il 22% dell’intero saldo nazionale. A seguire, vi sono Lombardia, Campania, Sicilia e Puglia.

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I DATI SULL’OCCUPAZIONE

Sul fronte degli addetti ai lavori, la crescita del numero di aziende che si occupano di cyber security ha accresciuto il numero dei posti di lavoro. Le regioni che hanno maggiormente beneficiato di questo nuovo tipo di occupazione sono Lombardia, Lazio e Trentino Alto Adige, per un totale di 13.909, il 60% di tutto il settore. La Campania, che occupa il quinto posto nella classifica dell’incremento degli addetti ai lavori, è la prima tra le regioni del Sud italia, con 1.153 addetti e il 4,9% del totale.

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UN SETTORE IN CRESCITA ESPONENZIALE

Per quanto riguarda i dati finanziari, a seguito di un’analisi dei bilanci, il rapporto riferisce come il valore della produzione (per le 562 imprese analizzate) sia cresciuto di oltre il 10% per un valore di circa 2 miliardi di euro. In tal senso, la regione più produttiva è stata anche in questo caso la Lombardia, con un fatturato di 835 milioni (42% del totale), seguita dai 307 del Lazio.

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