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Perché l’Italia è sempre più un Paese per startup. Report Infocamere

Al termine del secondo trimestre 2019 il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese ai sensi del decreto legge 179/2012 è stato pari a 10.426, in aumento di 351 unità (+3,48%) rispetto a fine marzo. Possono ottenere lo status di startup innovativa le società di capitali costituite da meno di cinque anni, con fatturato annuo inferiore a cinque milioni di euro, non quotate, e in possesso di determinati indicatori relativi all’innovazione tecnologica previsti dalla normativa nazionale (sintesi dei requisiti e delle agevolazioni). Tra le 361mila società, si legge nell’ultimo report di Infocamere, di capitali costituite in Italia negli ultimi cinque anni e ancora in stato attivo, il 2,88% risultava registrata come startup innovativa alla data della rilevazione, dato in aumento rispetto al 2,82% registrato tre mesi fa.

Il capitale sociale sottoscritto complessivamente dalle startup, spiega Infocamere nell’analisi frutto della collaborazione con il Mise e aggiornata al 30 giugno, risulta in aumento rispetto al trimestre precedente (+19,3 milioni, +3,7% in termini percentuali) attestandosi ora a quota 546,4 milioni di euro; il capitale medio è pari a 52.411 euro a impresa, in linea con il precedente dato trimestrale. Per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività (Tavola 2), il 73,1% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese (in particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni: produzione di software e consulenza informatica, 34,6%; attività di R&S, 13,7%; attività dei servizi d’informazione, 9,2%), il 18,1% opera nel manifatturiero (su tutti: fabbricazione di macchinari, 3,2%; e fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 2,9%;), mentre il 3,5% opera nel commercio.

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In alcuni settori economici l’incidenza delle startup innovative sul totale delle nuove società di capitali appare rilevante. È una startup innovativa il 8,1% di tutte le nuove società che operano nel comparto dei servizi alle imprese; per il manifatturiero, la percentuale corrispondente è 5%. In alcuni settori, come definiti dalla classificazione Ateco 2007, la presenza di imprese innovative è particolarmente elevata: è una startup innovativa il 35,3% delle nuove aziende con codice C 26 (fabbricazione di computer), il 36,2% di quelle con codice J 62 (produzione di software) e addirittura il 68,2% di quelle con codice M 72 (ricerca e
sviluppo).

Guardando alla composizione delle compagini sociali, le startup innovative con una prevalenza femminile – ossia, in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne – sono 1.412, il 13,5% del totale: incidenza nettamente inferiore rispetto al 22% osservato prendendo in esame l’universo delle neo-società di capitali. Le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 4.499, il 43,2% del totale: una quota
anch’essa inferiore, seppur in minor misura, a quella fatta registrare dalle altre nuove società di capitali (47,3%). Le startup innovative a prevalenza giovanile (under 35) sono 2.014, il 19,3% del totale. Si tratta di un dato di oltre tre punti percentuali superiore rispetto a quello riscontrato tra le nuove aziende non innovative (16,1%). Ancora maggiore è la differenza se si considerano le aziende in cui almeno un giovane è presente nella compagine sociale: queste rappresentano il 43,5% delle startup (4.536 in tutto), contro il 34,2% delle altre imprese.

Le startup innovative con una compagine sociale a prevalenza straniera sono 347, il 3,3% del totale, una quota inferiore a quella osservata tra le altre nuove società di capitali (8,6%). Per contro, le startup innovative in cui è presente almeno un cittadino non italiano sono il 13,7% (1.424), proporzione più simile a quella riscontrata tra le società di capitali (14,7%). Analizzando la distribuzione geografica del fenomeno, la Lombardia rimane la regione in cui è localizzato il maggior numero di startup innovative: 2.656, pari al 25,5% del totale nazionale. Seguono il Lazio, unica altra regione a superare quota mille (1.156; 11,1%), e l’Emilia-Romagna (903, 8,7% del totale nazionale). A breve distanza compare al quarto posto il Veneto, con 890 startup (8,5%), seguito dalla Campania, di gran lunga la prima regione del Mezzogiorno con 818 (7,9%). In coda figurano la Basilicata con 111, il Molise con 75, e la Valle d’Aosta con 22 startup innovative.

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