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Elezioni? Nessun rischio per la manovra e i conti. Bernardo spiega perché

E se alla fine l’Iva si potesse bloccare? C’è chi crede a questa possibilità, proprio mentre la crisi di governo aperta dal vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini rischia di spaccare in due la sessione di bilancio autunnale. Maurizio Bernardo, ex presidente della commissione Finanze della Camera, prima in quota Nuovo Centrodestra e poi Pd, di manovre ne ha maneggiate parecchie. E non è la prima volta che si trova dinnanzi a una situazione ad alto potenziale di pericolo. Ma forse è proprio per questo che ostenta una certa calma quando gli si prospetta la possibilità che dal primo gennaio prossimo l’Iva possa salire al 25%.

L’IVA NON SALE

“Non c’è alcun rischio che non si trovino i soldi per l’Iva e dunque tendo a escluderne un aumento. Nel momento in cui viene depositata, anche in Europa, un’ipotesi di finanziaria approvata da un governo legittimo e operativo, questo pericolo decade. E poi credo che ci siano i tempi per fare tutto questo, checché se ne dica”, spiega Bernardo. “Nel frattempo il ministro dell’Economia ci sta lavorando, noi arrivavamo a ottobre ma in realtà ci lavoravamo già dall’estate. Francamente non credo a chi vede nella manovra un’alibi per non andare al voto“. Bernardo fa notare come per bloccare l’Iva si possano “accantonare una serie di misure che sono di matrice grillina. Noi oggi abbiamo tanta paura di questo esercizio provvisorio, ma nella nostra storia repubblicana di esercizi provvisori ne abbiamo avuti 33”.

LE RAGIONI DI SALVINI

Bernardo sembra poi sposare in una certa misura le ragioni di Matteo Salvini, che ha imputato dal crisi di governo ai troppi no pervenuti dall’ormai ex alleato Movimento Cinque Stelle. “Io ho avuto a che fare per molti anni con il sistema produttivo e dico che oggi la soluzione migliore è avere un governo che fa cose, scelte, senza fermarsi di continuo. E può essere che il leader di questo governo sia Salvini, lui il premier, gli elettori decideranno. Ma di sicuro è un bene che Salvini abbia chiuso questa esperienza di governo. Ci sono le condizioni che Salvini diventi premier mentre i Cinque Stelle finiranno nel dimenticatoio”. A una precisa domanda sulla sua attuale collocazione politica, dopo essere passato da Forza Italia al Pdl per poi aderire a Ncd e infine al Pd, Bernardo non si tira indietro. “Mi ritroverei oggi nell’area di centrodestra ma al netto dei vecchi schemi, nel partito dei sì, delle persone che vogliono fare. Sto alla finestra in questo momento ma la mia area è quella.

NIENTE PAURA (DELLO SPREAD)

E lo spread. Anche qui buona dose di ottimismo. “Secondo me non ci dobbiamo spaventare, se ci sarà un governo omogeneo con decisioni forti, le persone nelle quali ci metto anche gli investitori internazionali che ci prestano denaro torneranno a fidarci di noi. Non dobbiamo avere paura, ricordiamoci sempre di farci una domanda. E cioè che manovra sarebbe uscita fuori con questo governo?”.

 

 

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