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Vertice ad Atene. L’energy pool per la politica energetica nel Mediterraneo orientale

Nasce l’energy-pool per la politica energetica nel Mediterraneo orientale, con gli occhi americani ben puntati, dove c’è da strutturare il gasdotto Eastmed e la crisi del gas a Cipro con la Turchia. Il vertice a quattro sull’energia tra Usa, Cipro, Grecia e Israele in programma mercoledì ad Atene sarà un punto di snodo fondamentale per programmare mosse e contromosse, in un momento particolarissimo del dossier energetico.

Da un lato il nuovo vettore (su cui l’Italia resta defilata) che avrà in prospettiva un peso specifico notevole, dall’altro la geopolitica a cavallo tra il quadrante euromediterraneo e quello mediorientale, dove la partita energetica si intreccia con Siria, Iran e Libia.

QUI ATENE

Il tavolo ateniese è stato apparecchiato dal nuovo governo ellenico liberal-conservatore di Kyriakos Mitsotakis, desideroso di entrare quanto prima in sintonia con gli altri partner (Tel Aviv, Nicosia e Washington). Al desco dell’Hotel Hilton infatti siederanno i rappresentanti di Usa, Israele, Cipro e Grecia. Presente Francis Fannon, sottosegretario di Stato americano alle risorse energetiche, a testimoniare la rilevanza del momento e del dossier da affrontare. Poi il cipriota George Lakkotrypi, l’israeliano Yuval Steinitz, accolti dal ministro greco dell’Ambiente e dell’Energia, Kostis Hatzidakis.

Obiettivo del meeting è identificare le potenziali aree di cooperazione energetica che interessano tutti i partecipanti alla conferenza e procedere con la creazione di un gruppo di lavoro più ristretto tra funzionari politici e tecnici altamente qualificati che si incontreranno periodicamente. Si tratta del nuovo energy pool che procederà per aree tematiche di cooperazione, e proporrà misure concrete di sostegno parlando in sostanza con una voce sola (ed è questa la sostanziale novità rispetto al passato).

SCENARI

Il nuovo triumvirato del gas composto da Grecia, Cipro e Israele, con la supervisione di Washington, è ormai il player centrale nella partita per il nuovi gasdotti che si intersecano con l’esigenza europea di diversificare i propri approvvigionamenti energetici. Accanto al dossier che riguarda il Nord Stream 2 tra Mosca e Berlino, quello dell’Eastmed è parecchio sentito in tutte le cancellerie, anche perché tocca il ruolo di Tel Aviv che inizia a produrre e ad esportare e, a margine, anche quello del Cairo, che con i giacimenti scoperti da Eni sta mutando pelle e consistenza politica. Nella zona economica esclusiva cipriota già operano nomi di primo piano come ExxonMobile, Eni e Total che si sono aggiudicati i diritti di esplorazione nei giacimenti.

USA & GRECIA

Il rapporto tra Washington e Atene, rafforzatosi nell’ultimo triennio e sfociato nelle nuove basi su suolo ellenico a disposizione di mezzi e uomini americani dopo il progressivo disimpegno da quella turca di Incirlik, ha registrato un altro passo in occasione della nomina del nuovo capo dell’intelligence greco. Si tratta di Panagiotis Kontoleon, fino a poco tempo fa presidente della divisione greca della multinazionale G4S, il cui padre ha lavorato nell’ambasciata Usa ad Atene.

Più in generale la nomina è figlia del progetto del premier Mitsotakis, che ha assunto la delega alla sicurezza nazionale, di realizzare ad Atene una mini Casa Bianca, ristrutturando il settore guardando al modello americano di governance.

QUI ANKARA

Il meeting ateniese si svolgerà proprio mentre il governo turco fa provocatoriamente circolare una mappa delle ricerche di gas che si allungano al largo di Creta. Il ministro degli esteri turco Cavosuglu attacca tutti: “L’Unione europea è un’unione politica e non può fungere da tribunale. Cipro è il nostro problema nazionale”.

L’occasione è il suo discorso ad Ankara alla conferenza degli ambasciatori, in cui il ministro degli Esteri ha fatto riferimento agli sviluppi nel Mediterraneo orientale.

Cavusoglu ha sottolineato l’interesse della Turchia per Cipro e il desiderio di Ankara di cooperare con Atene. Ma poi ha presentato una mappa dalla piattaforma continentale turca che copre l’intera area a sud di Kastelorizo e di Rodi, isole greche e facente parti dell’Ue.

E ha aggiunto: “La Turchia continuerà a difendere gli interessi dei turco-ciprioti nella Zee cipriota, Nella nostra piattaforma continentale dopo l’esercitazione della nave Fatih, non consentiremo alcuna attività che non serva gli interessi dei turchi e dei ciprioti turchi. Vogliamo un’equa distribuzione della ricchezza”.

twitter@FDepalo

 

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