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Dopo Trump (e Bill Gates), Conte la smetta di fare il “timido”

Il governo giallo-rosso è in dirittura d’arrivo e saranno i mesi e gli anni a venire a dirci se è una buona cosa (chi scrive avrebbe preferito di gran lunga le elezioni).
Però già prima di vederlo materializzarsi dobbiamo registrare un fatto nuovo, che proprio nella giornata di oggi trova la sua definitiva rappresentazione, con tanto di colpo di scena.

Si tratta del ruolo di Giuseppe Conte, premier (dimissionario) in carica del governo giallo-verde e premier (da incaricare) del governo PD-5S.
Conte, che già gode del deciso sostegno della comunità istituzionale europea, delle gerarchie vaticane (anche lato Papa Francesco), dell’establishment accademico nazionale e di gran parte delle burocrazie di Stato, vede oggi piombargli a sorpresa (forse a sorpresa, o forse no: comunque bravi gli ambasciatori Varricchio ed Eisenberg) il sostegno di Donald Trump, che pone il sigillo “imperiale” alla nuova avventura politica che il professore si appresta a guidare.

Il “tweet” dalla Casa Bianca ha infatti un triplo valore, che vale la pena esaminare con cura.
Punto primo è pesantemente “invasivo” sotto il profilo dei tempi, quindi (escludendo il fatto che sia stato pubblicato per nuocere) apprezzato dal medesimo Conte che così intende plasticamente palesare la sua nuova “vita”.
Punto secondo chiarisce che a Washington non si ritiene Conte parte in causa nelle sbandate filo-cinesi del recente passato (chi deve intendere lo faccia in casa 5S).
Punto terzo è un colpo durissimo per Salvini, che da sempre guarda a Trump come modello ispiratore.

Alla luce di tutto ciò (e volendo potremmo anche aggiungere i complimenti a Conte di Bill Gates, sempre oggi e sempre via Twitter) risulta evidente che il premier è perno decisivo per gli equilibri politici del (probabile) futuro governo. Quindi sono finite le scusanti per ogni atteggiamento prudente o timoroso.
Conte è nel campo politico-istituzionale a tutti gli effetti ed anzi è chiamato a dare sostanza alla “fase 2” del M5S, che prova a diventare credibile forza di governo (nei mesi alle spalle c’è riuscito pochino).

Eserciti questo ruolo senza timidezza, perché la maschera del premier tecnico non fa più per lui.

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