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Zingaretti invoca l’unità, ma Boschi spiega perché il voto subito è un errore

Non si tratta di un inciucio, ma di un appello chiaro a tutte le forze in campo “a mettere da parte interessi di bottega e tatticismi e a mettere in sicurezza il Paese prima di tornare al voto. Nessun inciucio, nessun accordo nelle ‘segrete stanze’, ma tutto alla luce del sole”. Parola di Maria Elena Boschi che oggi, in una intervista al Messaggero, spiega la mano tesa da Matteo Renzi al Movimento 5 Stelle, dopo la crisi di governo innescata da Matteo Salvini. Una linea che vede, però, l’opposizione dell’attuale segretario Pd, Nicola Zingaretti, che dal Nazareno ha fatto sapere: “Non è credibile l’ipotesi di un governo per fare la manovra economica e portare poi alle elezioni, sarebbe un regalo a una destra pericolosa che tutti vogliono fermare”.

L’INTERESSE DEGLI ITALIANI

La linea renziana spiegata da Boschi avrebbe, secondo la già sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, lo scopo di evitare il disastro economico a cui la crisi potrebbe portare. “Evitiamo prima di tutto che l’Iva vada al 25%, deprimendo i consumi e andando a gravare di più sulle famiglie più povere, smettiamo di bruciare i risparmi degli italiani”. Non è cambiato, spiega Boschi, l’opinione sui 5 Stelle, ma la necessità di salvaguardare gli italiani viene prima dell’orgoglio personale o di partito, spiega Boschi. “Non credo sia possibile e credibile un’ipotesi che preveda un governo per fare la manovra da cui questo governo sta scappando per poi andare a votare – ha però sottolineato questa stamattina il segretario del partito Nicola Zingaretti -. “Questo sarebbe davvero un regalo a quella destra pericolosa che tutti vogliamo fermare”. “Apriamo la crisi – ha sottolineato – e vedremo con Mattarella quale è la forma migliore più seria e credibile per salvare l’Italia”.

GOVERNO ISTITUZIONALE

La proposta di un governo istituzionale, dopo mesi di scontro diretto con i 5 Stelle, arriva proprio da chi aveva sempre chiuso una porta in faccia ai grillini. “Penso che l’interesse del Paese venga prima anche del comprensibile risentimento personale. Preferisco dover passare sopra ai molti insulti e accuse ingiuste che mi sono stati scagliati contro (e che non dimentico) ed evitare che una famiglia italiana in media paghi 600 euro più all’anno per l’aumento dell’Iva o che Salvini ci porti fuori dall’euro distruggendo il lavoro delle nostre imprese”, ha detto Boschi al Messaggero, che precisa: “Un governo istituzionale dovrebbe durare poco e avere solo alcuni punti chiari nel programma, non nasce come accordo politico”.

LO SCONTRO CON ZINGARETTI

Il segretario del Partito democratico ha però ribadito questa mattina il suo no a un’alleanza con i 5 Stelle. E allora? “Non proponiamo un accordo con M5S – spiega Boschi sulle pagine del quotidiano romano – ma un governo istituzionale con tutti. La direzione del Pd comunque si è espressa prima della crisi di governo. Penso che oggi, con un nuovo scenario, dovremmo discutere delle possibili soluzioni. E chiaramente anche i gruppi parlamentari diranno la loro, visto che sono i parlamentari che votano o non votano la fiducia”.

LA CONTA DEI PARLAMENTARI

Insomma, l’ex ministra del governo Renzi fa capire che i parlamentari renziani potrebbero votare con il Movimento 5 Stelle rendendo quanto più evidenti le divisioni all’interno della forza guidata da Nicola Zingaretti. L’appello all’unità del Pd fatto dal segretario in mattinata potrebbe non essere sufficiente.

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