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Cambio al vertice del Comando operativo interforze. Arriva il generale Portolano

Passaggio di consegne all’Aeroporto militare di Centocelle, a Roma, tra il generale dell’Aeronautica Nicola Lanza de Cristoforis e il generale dell’Esercito Luciano Portolano, che assume così la guida del Comando operativo di vertice interforze (Coi). La staffetta è avvenuta alla presenza del capo di Stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli che ha sottolineato tutta le rilevanza del Coi per la gestione dell’intero strumento militare nazionale. D’altronde, le sfide per Portolano sono numerose, dalla necessità di proseguire gli sforzi sul fronte dell’integrazione interforze, allo spostamento della postura militare verso il cosiddetto Mediterraneo allargato, passando per la spinta agli alleati della Nato a guardare con maggiore attenzione verso il fronte sud.

L’ESPERIENZA DI PORTOLANO

A giudicare dal curriculum, l’esperienza per affrontare tali sfide non manca al generale Portolano, che giunge al Coi dopo tre anni spesi da capo di Stato maggiore dell’Allied Joint Force Command della Nato, con sede a Napoli, all’interno del quale lavora da circa un anno l’Hub per il Sud a lungo invocato dall’Italia. Prima, tanti impegni in Patria e all’estero, tra cui incarichi di comando in Iraq, Afghanistan, Libano, Kuwait, Kosovo e Macedonia. Prima di arrivare a Napoli, Portolano aveva difatti guidato la Forza di interposizione in Libano della Nazioni Unite, meglio conosciuta come missione Unifil, esperienza a sua volta preceduta da due anni presso il Coi, al comando del Reparto operazioni. In Afghanistan, il generale è stato comandante del Regional Command West della missione Isaf, incarico per cui è stato insignito dall’allora presidente Usa Barack Obama della prestigiosa Legion of Merit. Vanta inoltre diversi incarichi presso lo Stato maggiore della Difesa, un’esperienza a Londra in qualità di addetto militare presso l’ambasciata italiana, nonché il comando della Brigata Sassari.

IL COMANDO OPERATIVO INTERFORZE

Arriva ora al Coi, l’organismo attraverso cui il capo di Stato maggiore della Difesa esercita la funzione di comandante operativo delle Forze armate. Il Comando ha difatti responsabilità su tutti gli impegni militari nel senso stretto del termine, occupandosi di pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni, delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali, e delle attività a loro connesse. Il Coi, ha spiegato Vecciarelli durante la cerimonia di avvicendamento, “rappresenta lo strumento operativo con cui la Difesa crea e rafforza alleanze e cooperazioni internazionali in cui vengono messe in risalto le proprie professionalità”.

LA PARTITA DELLA NOMINE

A passare il testimone a Portolano è stato il generale Lanza de Cristoforis, che aveva ereditato il comando dall’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, nominato in extremis, a fine giugno, nuovo capo di Stato maggiore della Marina militare. Quelle delle nomine dei vertici militari è una delle partite che dovrà affrontare il nascente esecutivo Pd-M5S. L’anno da tenere a mente è il 2021, quello in cui scadranno gli incarichi (non prorogabili), del comandante generale dei Carabinieri Giovanni Nistri, del generale Vecciarelli, dei capi di Stato maggiore di Aeronautica militare ed Esercito, Alberto Rosso e Salvatore Farina, e del segretario generale della Difesa Nicolò Falsaperna. Nomine che sono da inserire in un quadro più ampio, visti gli avvicendamenti che nei prossimi due anni interesseranno alcune delle principali società partecipate dallo Stato (tra cui Eni, Enav, Terna, Poste e Leonardo) e i vertici della sicurezza nazionale.

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