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Avanti tutta con la Space economy. Dal Mise 100 milioni per i nuovi progetti

Accelera la Space economy italiana. Dal ministero dello Sviluppo economico, guidato da Stefano Patuanelli, è arrivato ieri il decreto da 100 milioni di euro per finanziare progetti di ricerca e sviluppo inerenti al programma Ital-GovSatCom, l’innovativo satellite per telecomunicazioni. Si tratta del primo progetto del Piano strategico Space economy, frutto della nuova collaborazione tra settore pubblico e comparto privato, per cui a inizio luglio era arrivata l’assegnazione del contratto dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) a Thales Alenia Space, mandataria di un raggruppamento di circa quaranta imprese, dai big nazionali alle Pmi.

LE AGEVOLAZIONI DEL MISE

Ora, dal Mise arrivano risorse da tradurre in agevolazioni per i soggetti impegnati nella “realizzazione di attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, strettamente connesse tra di loro in relazione all’obiettivo previsto dal Programma Mirror GovSatCom, finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti”. Gli interessati potranno fare domanda a partire del 15 ottobre. La dotazione massima prevista è di 100 milioni, di cui 42 messi a disposizione dal Mise, e 58 “a valere sulle risorse messe a disposizione dalle Regioni e dalle Province autonome”.

UN SATELLITE INNOVATIVO

Sul Mirror GovSatCom la pubblicazione del bando dell’Asi era avvenuta già a giugno del 2018, seguita poco più di un anno dopo dall’attesa aggiudicazione del contratto. L’obiettivo è la realizzazione di un sistema satellitare innovativo per servizi di telecomunicazioni destinati a finalità istituzionali. Il satellite, spiegava il presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia, “avrà la possibilità di trasmettere con un elevato livello di sicurezza, resilienza, continuità e disponibilità del servizio per il supporto a utenti istituzionali e missioni critiche”. Si va dalla sorveglianza marittima alla protezione civile, passando per difesa, sicurezza e aiuto umanitario, con tanti dicasteri e istituzioni in qualità di utenti.

IL PIANO SPACE ECONOMY

Il programma si inserisce all’interno del Piano strategico Space economy, il quale prevede, nel suo complesso, un investimento di circa 4,7 miliardi di euro, di cui il 50% circa coperto con risorse pubbliche aggiuntive rispetto a quelle destinate alle politiche spaziali. D’altra parte, è proprio la collaborazione tra settore pubblico e comparto privato che sta muovendo la nuova economia dello spazio. Per il Mirror GovSatCom (la prima delle cinque linee strategiche del Piano) si prevedeva una spesa di 320 milioni di euro, dei quali tuttavia non più di 150 sono coperti con risorse pubbliche.

NEL SEGNO DI PARMITANO

L’attenzione del Mise sul tema era stata ribadita a luglio, nel giorno della partenza di Luca Parmitano verso la Stazione spaziale internazionale (Iss), da Carmine America, consigliere dell’allora vertice del ministero Luigi Di Maio, poi passato alla Farnesina. Il passaggio di testimone con Stefano Patuanelli è avvenuto nel segno della continuità, e appare una coincidenza particolare che a suggellarlo ci sia ancora un elemento legato ad AstroLuca, che oggi, nel giorno della presentazione del decreto del Mise, festeggia il suo 43esimo compleanno.

DALL’EUROPA AL VEGA

Nel dettaglio, in aderenza a quanto previsto in ambito europeo con il GovSatCom, il satellite italiano avrà avanzate caratteristiche di sicurezza, resilienza e affidabilità, tutte necessarie per consentirne l’utilizzo per finalità istituzionali tra cui, come detto, rientrano anche quelle legate alla Difesa e alla sicurezza nazionale. In particolare, “per garantire la competitività dei servizi offerti”, spiegava il Mise lanciando il mirror, “il sistema Ital-GovSatCom sarà basato su un’innovativa piattaforma geostazionaria con propulsione elettrica e caratteristiche di peso e dimensione tali da garantirne la lanciabilità a basso costo, con vettori di tipo Vega”, il lanciatore realizzato da Avio a Colleferro. Lo sviluppo di una piattaforma di piccola taglia guarda anche alle opportunità sul mercato internazionale, volendo dare al Paese “la possibilità di inserirsi con un proprio autonomo ruolo nella realizzazione di satelliti modulari e multi-uso, competitivi sia in termini di prezzo che di caratteristiche tecniche”.

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