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Italia e Ue sulla giusta strada per la sostenibilità. Il rapporto Asvis 2019

L’Italia è ancora lontana dalla strada segnata nel 2015 dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dall’attuazione dell’Accordo di Parigi per la lotta al cambiamento climatico, ma il nuovo esecutivo è impegnato a recuperare questo gap attraverso azioni concrete inserite già nella prossima Legge di Bilancio. Lo ha sostenuto con forza il neo ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, intervenendo questa mattina alla presentazione del “Rapporto Asvis 2019”, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Abbiamo bisogno di un cambio di passo in Italia e in Europa e il governo intende impegnarsi in questo senso. D’altra parte anche il programma della nuova Commissione europea è particolarmente ambizioso. Il primo problema riguarda gli investimenti, che devono crescere e orientati verso la sostenibilità ambientale e sociale.

L’Italia svolgerà certamente un ruolo di punta in Europa in questa direzione, grazie anche alla nomina di Paolo Gentiloni come commissario all’Economia.  Per quanto riguarda l’Italia, la prossima manovra avrà il compito di rimettere il Paese sulla strada della stabilità e della crescita e i suggerimenti che vengono dal Rapporto troveranno riscontro negli investimenti di 50 miliardi di euro per avviare il Green New Deal. Il governo emetterà dei “green bond che saranno utilizzati per interventi finalizzati alla sostenibilità e che, sono sicuro avranno un’accoglienza positiva da parte degli investitori e del mercato”.

La fotografia dell’Italia che il Rapporto ci consegna, a quattro anni dall’adozione dell’Agenda delle Nazioni Unite,  è fatto di luci e ombre. Rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, l’Italia migliore in nove aree (salute, uguaglianza di genere, condizione economica, innovazione, disuguaglianze, condizioni delle città, produzioni e consumi, governance e cooperazione), peggiora in sei (povertà, alimentazione e agricoltura, acqua, energia, mari) e stabile in due (educazione e lotta al cambiamento climatico).

“La buona notizia – ha commentato il Presidente dell’Asvis Pierluigi Stefanini – è che il nuovo governo ha introdotto la sostenibilità nell’agenda politica, dall’inserimento in Costituzione del principio dello sviluppo sostenibile all’uso dell’Agenda 2030 per ridisegnare il funzionamento del sistema socio-economico, alla valutazione dell’impatto economico-sociale-ambientale dei provvedimenti legislativi. Adesso ci aspettiamo azioni concrete per mettere l’Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile”.

Ed è lo stesso Rapporto che suggerisce le azioni da mettere in campo: un atto di indirizzo del Presidente del Consiglio a tutti i Ministri che indichi la loro responsabilità per conseguire gli obiettivi dell’Agenda; rafforzamento della cabina di regia “Benessere Italia” costituita a Palazzo Chigi; aggiornamento della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile; trasformazione del Cipe in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile; emanazione di una legge annuale sullo sviluppo sostenibile che intervenga sulla normativa in maniera sistemica; realizzazione di un vasto piano di informazione su questi temi rivolto a tutti i cittadini.

“La nuova Commissione Europea – ha aggiunto il Portavoce dell’Asvis Enrico Giovannini – intende mettere l’Agenda 2030 al centro della propria azione e ha recepito alcune delle proposte avanzate dall’Asvis, tra cui la responsabilità diretta di ciascun Commissario per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile di propria competenza e il ridisegno del Semestre Europeo intorno all’Agenda. L’obiettivo è di fare dell’Europa il primo continente “carbon neutral” e leader globale dell’economia circolare.  In questo quadro l’Italia deve fare la sua parte, così da poter beneficiare delle risorse che l’Unione investirà nella direzione della sostenibilità. E’ importante segnalare il crescente impegno della società civile, delle imprese e del mondo della finanza. In particolare lo sviluppo sostenibile si sta affermando sempre di più come paradigma per guidare le imprese nel trasformare i rischi in opportunità”.

A  dar voce al nuovo corso della Commissione Europea, è intervenuto in collegamento da Bruxelles il neo Commissario all’Economia Paolo Gentiloni, il quale ha ribadito l’impegno della Commissione e suo personale in questa direzione.  “Il ‘Green Deal’ europeo costituisce una delle maggiori priorità in termini politici, culturali, sociali e naturalmente economici. Questi ultimi, di cui dovrò occuparmi direttamente come Commissario, si concentrano in diversi settori ed hanno un obiettivo generale ambizioso, quello di fare dell’Europa il primo continente a ‘neutralità climatica’. Obiettivo che richiede un cambio di rotta nei comportamenti, nelle attività produttive, negli investimenti, nel sistema di tassazione. Su questi ultimi due elementi si concentrerà in particolare l’iniziativa del Commissario all’Economia. L’obiettivo è di mettere in campo oltre mille miliardi in investimenti ambientali per cogliere le grandi opportunità che ci sono per il nostro sistema produttivo, per l’innovazione e l’occupazione”.

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