Il rafforzamento dell’Italia nel quinto dominio passerà non solo dai nuovi controlli su reti e sistemi importanti per la sicurezza nazionale previsti dal Decreto cyber, ma anche da una riorganizzazione delle competenze e dei processi che vedranno come perno le realtà che si occupano di innovazione.
A spiegarlo è stata oggi la titolare del dicastero incentrato su tecnologica e digitalizzazione, Paola Pisano, che in audizione nelle commissioni Affari costituzionali e Trasporti ha commentato il provvedimento che istituisce il Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.
LE COMPETENZE DELL’AGID
Un primo punto, ha spiegato, riguarderà la ridefinizione di “alcune competenze dell’Agid (secondo indiscrezioni si parla di un suo possibile passaggio dalla Funzione Pubblica proprio al ministero della Pisano, ndr) in materia”, che si ritiene “utile” redistribuire “sul nascente dipartimento” per la trasformazione digitale – le cui attività dovrebbero partire a gennaio 2020 -, “anche in funzione della caratteristica di struttura altamente tecnica che si intende dare a quest’ultimo”.
Ad oggi, ha aggiunto il ministro, “stiamo facendo un assessment, che si concluderà il 30 ottobre, per capire quali sono le criticità e le competenze che ha sviluppato l’ente” istituito nel 2012 dal governo Monti e guidato oggi da Teresa Alvaro. Non è ancora chiara, invece, quale sarà la relazione tra il ministero dell’Innovazione e il Fondo Nazionale dedicato a questa tematica che, si legge sul sito dello Sviluppo Economico, “ha una dotazione finanziaria di partenza, prevista nella Legge di Bilancio 2019, di circa 1 miliardo di euro e verrà gestito dalla Cassa Depositi e Prestiti, attraverso una cabina di regia che ha l’obiettivo di riunire e moltiplicare risorse pubbliche e private dedicate al tema strategico dell’innovazione”.
DIGITALE E CYBER SECURITY, BINOMIO POSSIBILE
Poi il ministro Pisano si è addentrato in una definizione dei compiti del Dipartimento che, tra le altre cose, “si preoccuperà di adempiere con la massima cura e attenzione ai compiti che la normativa ci affida”. In particolare, “continueremo a sviluppare la consapevolezza dei rischi legati alla sicurezza delle informazioni nelle amministrazioni, condividendo buone pratiche ed elaborando le necessarie misure si sicurezza da adottare in ambito pubblico”. E, ha aggiunto, “raccoglieremo le informazioni relative alle reti e ai sistemi informativi delle amministrazioni al fine di informare il dipartimento sulla sicurezza sulle infrastrutture digitali che sono esposte a rischio”.
I NUOVI STRUMENTI
Per farlo, ha sottolineato, “adotteremo strumenti tecnologici innovativi per raccogliere e gestire le notifiche di incidenti aventi impatto sulle reti, sistemi e servizi informatici dei soggetti pubblici”; una misura che sarà accompagnata da un incoraggiamento della “diffusione delle pratiche di valutazione e trattamento del rischio”. Fondamentale, secondo la titolare del dicastero dell’Innovazione anche il lavoro congiunto con il “Centro di valutazione e certificazione nazionale del Mise”, ancora da strutturare, e il “Centro di valutazione del ministero della Difesa”, con l’obiettivo di “intervenire nel caso di mancata collaborazione dei fornitori di tecnologie alle attività di test previste dalla normativa in relazione alle forniture e servizi di prodotti Ict destinati a soggetti pubblici all’interno del Perimetro nazionale”. Questo sarà propedeutico, ha rimarcato Pisano, a una cooperazione anche “nelle attività ispettive, di verifica e adozione di eventuali conseguenti prescrizioni mettendo in campo tutte le risorse e le molteplici competenze di cui disponiamo”.