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L’iraniana Mahan Air raddoppia a Fiumicino. Addio impegni presi con gli Usa?

Dovevano essere ridotti a zero e invece raddoppiano. La compagnia di volo iraniana Mahan Air fa bis all’aeroporto Leonardo da Vinci. Saranno infatti ben due i voli a settimana che percorreranno la tratta Fiumicino-Teheran. Sarebbe notizia da niente se non fosse che la compagnia in questione è sottoposta dal 2011 a un pacchetto di sanzioni del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.

L’ordine esecutivo è il numero 13224 ed è tutt’ora in vigore. Mahan Air è accusata dal governo americano di aver fornito a più riprese supporto alla Forza Quds, unità di forza speciale del Corpo delle guardie islamiche rivoluzionarie (Irgc), un’organizzazione militare alle dipendenze del governo iraniano che dallo scorso 15 aprile è stata inserita dal Dipartimento di Stato Usa nella lista delle Organizzazioni terroristiche straniere (Fto). La compagnia di bandiera di Teheran, si legge sul sito del Dipartimento del Tesoro, “gioca un ruolo fondamentale nel supporto delle Irgc e nel trasporto di foreign fighters, armi e fondi”. Tra i combattenti trasportati, anche il comandante delle Irgc Qasem Solemaini, su cui pende un divieto di viaggio e un pacchetto di sanzioni individuali delle Nazioni Unite (Risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu n. 2231).

La notizia dell’ultima ora è dunque il raddoppio della tratta di Mahan Air sullo scalo di Roma-Fiumicino. A testimoniarlo è il sito Flight radar, che segnala tre voli in arrivo da Teheran: uno in data 29 ottobre, gli altri due rispettivamente il 1 e il 5 novembre. Per la prima volta dunque Mahan Air avrà due voli in arrivo a Fiumicino nella stessa settimana, eguagliando il collegamento con Malpensa. Come testimonia un altro portale che monitora i voli in entrata e uscita, Airportia.com, fino ad oggi Mahan Air ha avuto un solo volo settimanale su Fiumicino, il W5140, con cadenza fissa, il martedì. Una novità che può creare non pochi problemi alla Farnesina.

Nel luglio 2019 infatti l’ufficio per il Controllo degli asset stranieri (Ofac) del Dipartimento del Tesoro Usa ha pubblicato un “avviso” per l’industria dell’aviazione civile dove ha chiarito che “sia le persone (fisiche, giuridiche, economiche, ndr) statunitensi che quelle non statunitensi” che operano nel settore e cooperano con l’iraniana Mahan Air “fanno i conti con potenziali conseguenze civili e criminali per la violazione del programma di sanzioni dell’Ofac”. A differenza delle sanzioni individuali del medesimo dipartimento, che colpiscono singole persone all’estero ma non prevedono conseguenze per gli Stati stranieri che diano loro ospitalità, l’impatto delle citate sanzioni colpisce anche le entità straniere trovate a cooperare con i soggetti colpiti.

Dunque tutte le entità coinvolte nella tratta Teheran-Roma e Teheran-Malpensa sono potenzialmente destinatarie delle sanzioni Usa. È il caso di Bcube Cargo, il gruppo che attraverso la società Fle (Fiumicino logistica Europa) fornisce servizi handling alla Mahan Air all’aeroporto Leonardo da Vinci, ma anche di Aeroporti di Roma (Adr) e dello stesso ente governativo Enac (Ente nazionale per l’aerazione civile).

Come ha ricordato su twitter il giornalista de La Verità Gabriele Carrer, il raddoppio di Mahan Air su Fiumicino sorprende anche per il tempismo. A inizio ottobre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ricevendo alla Farnesina il segretario di Stato americano Mike Pompeo, aveva fornito rassicurazioni sull’interruzione dei voli della compagnia iraniana. Tant’è che lo stesso Pompeo, prendendo la parola, aveva pubblicamente ringraziato il governo italiano per l’impegno preso: “Le nazioni europee hanno iniziato a riconoscere il fatto che l’Iran è l’aggressore e non la parte lesa, e questo fatto è confermato dalla decisione italiana di non rinnovare l’accesso di Mahan Air all’Italia, e di questo siamo molto grati”.

Oggi la mancata “decisione italiana”, con la beffa di un raddoppio della tratta iraniana, può creare serie incomprensioni con la diplomazia americana. E non è un caso che fonti diplomatiche del Dipartimento di Stato facciano trapelare di “seguire da vicino” la vicenda.

L’interruzione dei rapporti con la compagnia di volo iraniana è infatti da mesi in cima all’agenda europea della diplomazia a stelle e strisce assieme alla richiesta di impedire alla cinese Huawei di costruire la rete 5g. Lo scorso gennaio la Germania ha annunciato la sospensione dei voli Mahan Air definendola “nel suo interesse diplomatico”. A marzo si è accodata la Francia, allargando la schiera di Paesi europei che hanno chiuso l’accesso dei loro aeroporti ai voli iraniani. Per il momento la Farnesina non si è espressa sulla vicenda. Un alto funzionario sostiene che il governo ha “bloccato le nuove rotte, non le vecchie”, anche se non è chiaro quali siano le nuove rotte bloccate. Fonti di palazzo Chigi spiegano invece a Formiche.net che il raddoppio “non risulta, neanche al ministero degli Affari Esteri”.

Il caso può creare un serio motivo di frizione con il governo americano in un momento già delicato per le trattative commerciali in corso. Della vicenda si era occupato quest’estate un gruppo di deputati di Lega, Fdi e Fi che ha presentato ad agosto all’allora ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli un’interrogazione parlamentare senza ricevere riscontri. Fra i proponenti c’era il leghista Paolo Formentini, che oggi osserva sgomento gli sviluppi del caso Mahan Air. “Mi sembra una follia, avevamo chiesto di prestare attenzione alle conseguenze sulla sicurezza nazionale e non abbiamo ricevuto risposta –  confida a Formiche.net – Di Maio aveva preso un impegno di fronte a Pompeo, ora dovrà renderne conto”.

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