Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Iva e investimenti verdi, occhio ai trucchetti in manovra. Parla Schlitzer

Sopravvivere, galleggiare. Ma forse visti i tempi (e i numeri), è già un risultato. Nel giorno in cui il premier Giuseppe Conte incassa una buona dose di sostegno dagli industriali del Nord, è lecito interrogarsi ancora una volta sull’impatto che avrà la manovra in fase di gestazione sulla nostra economia. Per stessa ammissione di Conte, le risorse indicate per l’ex Finanziaria non sono così tante, ma certo lo stop all’Iva, se davvero ci saranno le coperture, potrà garantire un risparmio di 542 euro a famiglia. Bene, ma non benissimo dice a Formiche.net Giuseppe Schlitzer, economista, docente di finanza internazionale e Consigliere censore in Bankitalia, con un passato al Fondo Monetario Internazionale.

UNA MANOVRA DI SOPRAVVIVENZA

“Non penso sia sbagliato definire questa manovra come un qualcosa con cui sopravvivere, tirare a campare, e possibilmente soddisfare le prerogative dell’Ue. Ma la crescita è ben altra cosa. Per quella servirebbe una vero abbassamento della pressione fiscale e un serio taglio della spesa pubblica, la quale andrebbe spostata dal conto capitale alle infrastrutture”, spiega l’economista. “Al di là di tutto, ci siamo limitati al rispetto dei parametri europei, quello che manca è però un respiro di lungo termine e invece abbiamo fatto degli aggiustamenti che però non incidono sulla sostanza, cambiando il quadro generale. Mi chiedo se ci sia in questa finanziaria una qualche forma di segnale che dica se si cambia finalmente direzione. C’è? Non c’è? Non lo abbiamo ancora capito”. Secondo Schlitzer tuttavia un risultato è stato raggiunto, quello stop all’Iva che potrebbe evitare di deprimere ulteriormente i consumi. Ma, c’è un ma.

ATTENTI AL TRUCCHETTO DELL’IVA

“Certamente è un risultato, bisogna però capire una cosa: se aumenta la pressione fiscale da altre parti. Mi spiego, togliere l’Iva va bene ma se poi per caso vengono tolte tutta una serie di agevolazioni alle imprese che consumano molta energia, e in Italia l’industria ne consuma tantissima, allora il gioco è a somma zero. E dunque, ci si guadagna o ci si perde? Bisogna capire bene se il blocco dell’Iva non sia poi un boomerang per le nostre imprese che pagano una bolletta energetica che non solo è altissima ma anche gestibile”, spiega l’economista. Il ragionamento è un po’ simile alla mano destra che prende e la mano sinistra che dà. “Se io abbasso l’Iva va bene, ma se tolgo le agevolazioni è come aumentare le tasse alle imprese energivore. Credo che su questo passaggio bisogna fare molta attenzione. Lo capiremo quando avremo il dato sulla pressione fiscale, se salirà vuol dire che alla fine abbassare l’Iva ha prodotto un aumento delle tasse da qualche altra parte”.

Lo stesso discorso vale per gli investimenti verdi, meglio conosciuti come Green new deal. “Anche qui dobbiamo stare attenti alle parole. Se si dice di voler investire nell’energia pulita, da dove si prendono i soldi? Dobbiamo ricordarci che il nostro sistema industriale è un sistema prevalentemente manifatturiero e che inquina molto, sempre di meno, ma comunque inquina. Il passaggio al green non deve dunque diventare un escamotage per togliere alle aziende e alle industrie delle agevolazioni fiscali importanti. I soldi da qualche parte vanno presi ma non si può pensare di penalizzare ancora la nostra manifattura per fare investimenti green. Aggiungo ancora un passaggio: tutto dovrà essere molto ma molto graduale. Non si può pensare che un sistema industriale che inquina molto possa diventare sostenibile dall’oggi al domani”.

×

Iscriviti alla newsletter